Papa Francesco parla della teoria del gender.
Bergoglio sulle differenze tra uomini e donne – Papa Francesco, in occasione dell’udienza del mercoledì, oggi relativa al rapporto tra donne e uomini, si è espresso anche sulla fantomatica Teoria del Gender: “Mi chiedo se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e di una rassegnazione che mira a cancellare la differenza perché non sa più confrontarsi con essa”. Bergoglio teme infatti che accogliendo questa teoria si possa regredire dal punto di vista sociale e non: “Rischiamo un passo indietro, la rimozione della differenza infatti è il problema non la soluzione”. Il Pontefice afferma che la differenza sessuale è presente in moltissime specie e che il rapporto tra uomini e donne non dovrebbe essere di subordinazione ma di comunione.
Il Papa sulle donne – Papa Francesco si è espresso inoltre sul valore delle donne, sostenendo che sia necessario: “Fare molto di più in favore della donna, se vogliamo ridare più forza alla reciprocità fra uomini e donne. È necessario, infatti, che la donna non solo sia più ascoltata, ma che la sua voce abbia un peso reale, un’autorevolezza riconosciuta, nella società e nella Chiesa. È una strada da percorrere con più creatività e più audacia per valorizzare il genio femminile”. Già in una precedente occasione Bergoglio aveva commentato il ruolo delle donne (leggi qui).
Perplessità sulla definizione di teoria del gender – Ma cos’è questa fantomatica teoria del gender? E’ bene chiarire che questa espressione è stata coniata dalla Chiesa (fra gli anni ’90 e 2000) e poi strumentalizzata per lo più dai cattolici e dalla destra italiana. In ambito accademico, chi si occupa di studi di genere non parla di teoria del gender. Laura Scarmoncin, della South Florida University, sostiene: “È un’arma retorica per strumentalizzare i Gender Studies che, nati a cavallo tra gli anni 70/80, affondano le loro radici nella cultura femminista che ha portato il sapere creato dai movimenti sociali all’interno dell’accademia. Così sono nati (nel mondo anglosassone) i dipartimenti dedicati agli studi di genere”.
Cosa sono invece gli studi di genere – Gli studi di genere non negano la differenza biologica fra uomini, donne, transessuali e intersessuali né rifiutano l’idea che i fattori biologici influenzino in parte la vita delle persone. Tuttavia gli studi di genere si occupano di distinguere il sesso biologico (caratterizzato dai genitali), dal genere, costrutto sociale creato da ciò che ci influenza: la famiglia, l’educazione, la scuola, le abitudini, la società etc. Inoltre questi studi considerano le sfere del sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere come distinte fra di loro. Infine l’identità di genere riguarda la percezione che ognuno/a ha del proprio sesso. A volte però identità di genere e sesso non corrispondono: può accadere che una persona si senta donna pur essendo nata nel corpo di un uomo e viceversa; in questo caso si parlerebbe di disforia di genere.
Gioco del rispetto a scuola – A causa della strumentalizzazione del significato errato degli studi di genere, è scoppiata una bufera in seguito alla proposta di introdurre in una scuola di Trieste il “Gioco del rispetto”, basato sull’educazione contro gli stereotipi di genere (leggi qui cos’è successo).
COMMENTI
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[…] sessuale possa essere visibile attraverso la scelta di un outfit, ma anche che la norma non sia quella di essere gay, tanto da sottintendere accanto a uomo il termine […]
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[…] Monaco. Se fate confusione su concetti quali orientamento sessuale, genere e identità di genere, qui troverete spiegato tutto. Infine, guardatevi questo video che è capace di far ragionare chiunque, […]