Badam Zari è la prima donna candidata alle elezioni politiche del Pakistan dell’11 maggio. In una regione in cui è ancora in discussione il diritto di voto delle donne questo non può che essere considerato un gesto sui generis, se non pericoloso.
Badam Zari è la prima donna candidata alle elezioni politiche del Pakistan dell’11 maggio. In una regione in cui è ancora in discussione il diritto di voto delle donne questo non può che essere considerato un gesto sui generis, se non pericoloso.
Badam Zari, la prima donna candidata in Pakistan – Badam Zari vive a Bajaur, una zona al confine con l’Afghanistan, dove è forte il potere dei Terikh-e-Taliban Pakistan, organizzazione di gruppi di militanti islamici presenti nelle FATA, le aree tribali di amministrazione federali. Badam Zari ha 53 anni, fa lòa casalinga, è sposata con un preside di un istituto scolastico, non ha figli ed è analfabeta. Ma questo non le ha impedito di desiderare un futuro migliore per il suo Pese, anzi, forse è stato proprio questo ad averla spinta a imbattersi in qualcosa di mai sperimentato prima per le donne pakistane. “Le donne nel mio villaggio sono prive di istruzione; io lotterò per aprire più scuole nel nostro villaggio; lavorerò per delle migliori condizioni sanitarie”, dice Batam Zari in un’intervista televisiva.
Lotta per l’emancipazione femminile – Il sogno che Badam Zari porta avanti è ancora più rivoluzionario se si considera che in alcune regioni del Pakistan, nonostante il diritto di voto alle donne sia stato concesso nel 1996, ancora alle elezioni politiche del 2008, sotto minaccia, fu impedito loro di votare. Badam Zari, con la sua candidatura, vuole dimostrare l’uguaglianza tra uomini e donne, vuole portare l’istruzione nella sua regione, vuole il cambiamento, e lo sta dimostrando portando avanti la sua campagna elettorale con coraggio e determinazione.
Forse Badam Zari non vincerà, ma è giusto sognare una realtà migliore; alle volte un sogno dà più consapevolezza e più speranza di una scheda elettorale.
Piera Boca
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