Orange is the new black: la serie che ha stravolto i canoni della bellezza

Tutti pazzi per Orange is the new black – E’ proprio il caso di dirlo: Orange is the new black, la serie prodotta da Netflix, colosso della distribuzione di contenuti audiovisivi on line, è oramai diventata un vero e proprio evento planetario. Dall’America in Europa, passando ogni Stato interessato, Orange is the new black ha conquistato milioni di spettatori. Come un virus infettivo o peggio, come una droga che procura subito assuefazione, e di cui, una volta presa, non puoi più farne a meno, questa serie si è insinuata ovunque, macinando ‘vittime’ qui e là. La serie, arrivata alla sua seconda stagione, sta spopolando in America tra consensi di critica e di ascolti e da qualche giorno è arrivata anche qui in Italia su Infinity, mentre da settembre sarà in onda su Mya di Mediaset Premium con la prima e la seconda stagione, una di seguito all’altra.

Ispirata a una storia vera, quella di Piper Kerman, Orange is the new black ha un taglio dramedy, mescolando in sé dramma e commedia: le sue storie descrivono la vita di alcune donne, la loro detenzione tra soprusi, prepotenze e frustrazioni, i loro sogni infranti, la bellezza ed  assieme la brutalità del genere femminile; un racconto dolceamaro piuttosto realistico, che mette in scena i rapporti tra donne di diverse etnie, religioni, sessualità. “La serie – ha detto l’ideatrice Jenji Kohan – indaga sull’auto-distruzione e sulla brutalità che si annida anche nell’animo femminile, e la prigione è solo un megafono di questo aspetto”. Tante sono le storie che vengono raccontate all’interno della mura scrostate di Litchfield, ma di sicuro quella che suscita più interesse è l’intensa liason amorosa tra le due protagoniste, Piper Chapman, magistralmente interpretata da Taylor Schilling, e Alex Vause, che ha il volto e l’inconfondibile voce di Laura Prepon. La loro storia d’amore ha appassionato milioni di persone: il loro è un rapporto di amore/odio – non possono stare insieme ma non riescono a vivere separate. Ed infatti ogni volta che l’una prova ad allontanarsi, l’altra corre a riprenderla, e viceversa perché, come si ripetono più volte a vicenda, “you can’t leave me” o, come rivela Piper durante uno dei momenti più romantici della prima stagione “why do you always feel so inevitable to me ?”. Per quanto siano attratte l’una dall’altra, il loro è un amore tossico che spesso le porta a soffrire e a farsi del male, ma come spiega la stessa Alex: “when you have a connection with someone, it never really goes away. You snap back to being important to eachother because you still are”. Una storia tumultuosa, insomma, e allo stesso tempo passionale, che rende Orange is the new black, ça va sans dire, imperdibile.

Il merito della fortuna di questa serie è da imputare in gran parte proprio alla presenza di un cast di attrici straordinariamente variegato ed in particolare alle due co protagoniste, Taylor Schilling e Laura Prepon. Summa cum laude per entrambe le attrici che hanno saputo calarsi magistralmente nei loro rispettivi ruoli, rendendo quasi reale la storia che veniva raccontata. Grande sintonia tra le due: la chimica c’è, e si vede! Baci, abbracci, sorrisi, sguardi, dialoghi e scene erotiche che non lasciano nulla all’immaginazione, come quella iniziale sotto la doccia, o quella nella cappella; e poi la dolcezza di un amore che, nonostante le sbarre, è libero di viversi e completarsi. Proprio Laura Prepon, oramai venerata come una dea nell’olimpo dello star system, ha conquistato il cuore di tutto il pubblico che segue Orange is the new black. Il suo personaggio, Alex Vause, una lesbica trafficante di droga, sembra essere stato creato per penetrare nei cuori della gente: sexy, dark, brillante, rockabilly al punto giusto, con una voce profonda ed inconfondibile; dopo le prime due scene della prima stagione è impossibile non esserne innamorati. Proprio per questo motivo la sua assenza quasi totale nella seconda stagione – dove è comparsa per pochi minuti solo in 4 dei 13 episodi – ha creato parecchio malcontento nei fans che a gran voce ne hanno richiesto il ritorno. Negli scorsi giorni l’attrice ha così confermato che sarà presente in tutte le puntate della terza stagione, per buona pace di tutti.

Al fascino venereo delle sue due attrici, si contrappone però l’approccio alla bellezza che gli ideatori di Orange is the new black hanno voluto dare allo show. Se passiamo di cella in cella la prigione di Litchfield ci accorgiamo che le donne che vengono raccontante e presentate sono molto lontane da quelle a cui siamo abituati in TV ed in altre series. Lentiggini, labbra tatuate, occhiaie e borse sotto gli occhi, pelle pallida, fronti rugose, occhiali da segretaria, capelli unti, denti marci, etc etc: sono questi i particolari che rendono speciali le detenute protagoniste della serie. Niente make-up insomma, se non consideriamo l’eyeliner nero di Alex Vause, i capelli rossi di Red e il rossetto che caratterizza Lorna Morello e Sophia Burset. La bellezza di queste donne, infatti, non risiede nel loro corpo, seppure alcune di loro siano davvero bellissime, ma nelle loro storie, nel vissuto che ci viene raccontato, e nel modo in cui queste affrontano la loro reclusione, prendendosi cura l’una dell’altra. Uno strappo alla futile apparenza e immagine, che, ancora una volta, rende Orange is the new black, imperdibile.

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