Omicidio-suicidio ad Agrigento: uccide fidanzata e madre di lei, poi s’impicca

Omicidio-suicidio ad Agrigento: uccide fidanzata e madre di lei, poi s’impicca

Le uccide e poi s'impicca: accade a San Giovanni Gemini, nell'Agrigentino

Omicidio suicidio ad Agrigento– Questa volta a scuotere l’aria della Sicilia non è la notizia di un parto avvenuto in casa, della nascita di una nuova vita, ma di un omicidio-suicidio. Di nuovo, come poco tempo fa  a Rimini. Ma ora il fatto accade a San Giovanni Gemini, nell’Agrigentino e riguarda tre persone: lui uccide la fidanzata, la madre della fidanzata (probabilmente con un’arma da taglio) e poi s’impicca. I corpi sono stati ritrovati tutti all’interno della stessa casa, dislocati su tre piani. La giovane donna è stata ritrovata al primo, la madre al secondo e l’uomo, impiccatosi, al terzo. Un altro caso di omicidio-suicidio sempre più frequenti nella penisola.

omicidio-suicidio

Il caso – Sul posto si sono recati immediatamente i carabinieri e il pm Antonella Pandolfi, che stanno iniziando le indagini. Le due donne sono Concetta Traina, di 30 anni, e Angelina Butera, di 62. Non si sanno le cause di quello che sembrerebbe un omicidio-suicidio, che ha portato lo stesso carnefice a togliersi la vita dopo aver ucciso le due donne. L’uomo, infatti, è stato ritrovato impiccato al terzo piano e anche la dislocazione dei corpi fa pensare ad un percorso che l’uomo avrebbe compiuto partendo dal basso, per arrivare alla soluzione finale. Non si sa se sia stato premeditato o no, per il momento i particolari sono oscuri.

Doppio femminicidio – Oltre che di omicidio-suicidio non si può non parlare di femminicidio: questa volta doppio. Due donne, la fidanzata e la suocera, vittime della violenza di un uomo che, non si sa per quale motivo – ma a questo punto è ininfluente – decide dei loro corpi e della loro vita. E ancora una volta la vicenda ha un oscuro epilogo, che vede il carnefice stesso suicidarsi. Ma non per questo bisogna dimenticare la gravità della sua azione: ancora una volta la violenza è contro due donne e viene dall’interno della stessa famiglia. E avviene perché c’è una cultura che la sostiene. La stessa che usa la gelosia come movente degli omicidi (com’è successo anche in questo caso).

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