Omicidio Meredith. In una nuova intervista alla CNN, Amanda Knox, a pochi giorni dall'uscita del suo libro, si scaglia contro il sistema giudiziario italiano, definendo "assurde" le accuse mosse nei suoi confronti. Inoltre parla dell'opinione pubblica italiana, definendola ostile. Per questo motivo sta valutando se prendere parte al nuovo processo a Firenze o meno.
“Ho paura di tornare in Italia. In Italia la gente pensa che io sia arrogante, visto che sto qui, negli Stati Uniti, a presentare un libro e difendermi”, lo afferma Amanda Knox, che torna a parlare in tv dopo l’esclusiva intervista del canale statunitense Abc. L’intervista è andata in onda in prima serata sulla Cnn e Amanda si è scagliata contro il sistema giudiziario italiano e definisce le accuse mosse nei suoi confronti come “assurde”. Ma non è solo la giustizia ad entrare nel mirino della giovane coinvolta nell’omicidio di Meredith Kercher, consumatosi il 1 novembre 2007 a Perugia. Amanda si scaglia anche contro l’opinione pubblica italiana, percepita come “ostile” nei suoi confronti.
“Nessuna prova contro di me” – “Trovo tutto ciò prima di tutto incredibilmente ingiusto, – continua Amanda – perché ho il diritto di difendere me stessa. E poi nessuno può chiedermi di stare zitta. Allo stesso tempo però, voglio provare agli italiani che a me interessa cosa sta succedendo”. Attacca chi l’ha accusata di aver reagito in maniera fredda in merito alla morte di quella che era la sua compagna di stanza e ribadisce la sua totale estraneità ai fatti: “Non ci sono prove contro di me, non ero presente alla scena del delitto” e, secondo la giovane, è incredibile che “malgrado l’assoluta mancanza di alcuna prova che dimostri il mio coinvolgimento con l’assassinio, io debba essere ancora sotto giudizio sulla base di aspettative definite non realistiche e non ragionevoli su come una giovane donna avrebbe dovuto reagire a quella orribile situazione”.
Il nuovo processo a Firenze – Amanda definisce poi assurda la teoria secondo la quale l’omicidio sarebbe stato il risultato di un gioco erotico finito male: “Nessuno mi ha mai accusata – afferma – di aver preso parte ad attività sessuali deviate. Nessuna delle mie compagne di camera, nessuno dei miei amici, nessuna delle persone che conobbi là. Tutto ciò – conclude – è solamente venuto fuori dagli inquirenti e dall’accusa”. Lo scorso marzo, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione pronunciata in appello nei confronti di Raffaele Sollecito e Amanda Knox, i principali indagati dell’omicidio Meredith. Con questa decisione, il processo riparte da zero, questa volta a Firenze. La Knox sta valutando se tornare in Italia per il processo o meno: lo ha ribadito durante tutte e due le interviste rilasciate in tv. Nel frattempo, il 30 aprile scorso, è uscito negli USA anche il suo libro, “Waiting to be heard”, in cui racconta i quattro anni trascorsi in carcere in Italia.
Augusto D’Amante
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[…] morte” operanti negli ospedali sotto le vesti improprie di infermieri, o la tanto chiacchierata Amanda Knox, sulla cui indole ancora non si riesce a fare totale chiarezza, o Sabrina Misseri, una ragazza di […]