Il giallo di Borgo Flora, piccola frazione del comune di Cisterna di Latina, si chiude con la confessione dell’indiano 37enne ex marito di una delle due vittime.
Il giallo di Borgo Flora, piccola frazione del comune di Cisterna di Latina, si chiude con la confessione dell’indiano 37enne ex marito di una delle due vittime. Ancora una tragica storia di violenza che ha come protagoniste due donne: Francesca Di Grazia, 56 anni, e sua figlia Martina Incocciati, 19 anni. Le due donne sono state rinvenute poco dopo le 21.30 di sabato scorso da un loro conoscente, preoccupato perché nessuna delle due rispondeva al cellulare. Il comandante provinciale dei Carabinieri di Latina, Giovanni De Chiara, ha parlato di un delitto particolarmente efferato e ha escluso sin dall’inizio l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. Ad un primo esame esterno, il medico legale Saverio Potenza ha affermato che la causa della morta era di natura violenta e che l’arma, rinvenuta solo in un secondo momento, poteva essere un coltello.
Sposata con l’assassino – L’assassino e Francesca Di Grazia si erano sposati in India, ma la loro relazione era finita da qualche tempo, tant’è che lui si era trasferito a Nettuno, dove lavorava saltuariamente come manovale. All’ennesima richiesta di denaro da parte della donna, che viveva in affitto con la figlia a piazzale dei Bonificatori a Borgo Flora, l’uomo si è presentato nell’abitazione delle due la mattina di sabato scorso. Tra lui e l’ex moglie è immediatamente scattata la lite e l’uomo, in preda ad un raptus, ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito Francesca Di Grazia alla gola. Svegliata dalle urla della madre, la giovane Martina ha cercato di difendersi dall’uomo ferendolo anche al volto, ma anche lei è stata sgozzata. Il coltello usato dall’uomo è stato poi ritrovato in un canale non lontano dal luogo in cui si è consumato il duplice omicidio.
La confessione dell’ex marito – Secondo la confessione dell’uomo, il movente dell’omicidio sarebbe da ricercare nel ricatto che la donna gli avrebbe mosso: 8000 euro per non raccontare alle autorità il giro di permessi di soggiorno, a favore di alcuni parenti, che l’uomo avrebbe ottenuto attraverso lavori fittizi. Sentendosi braccato, l’uomo ha reagito colpendo alla gola l’ex moglie e, in seguito, la figlia di 19 anni. Tornato a Nettuno, alcuni suoi connazionali gli hanno chiesto spiegazioni in merito alla ferita al volto e lui ha raccontato di essersi ferito in seguito ad un incidente. Spiegazione, poi, smentita dall’arrivo dei Carabinieri che lo hanno posto in stato di fermo. Le due donne si erano trasferite a Borgo Flora da poco tempo e non avevano un lavoro stabile: la giovane aveva lasciato la scuola e, come la madre, si arrangiava con lavoretti saltuari. Trascorrendo quasi tutta la giornata fuori casa, alcuni amici si erano preoccupati quando, non riuscendo a rintracciarle, avevano notato la loro automobile parcheggiata sotto casa. Immediatamente sono accorsi i Vigili del Fuoco che hanno fatto la macabra scoperta.
Augusto D’Amante
COMMENTI