Nuove tasse su smartphone, tablet e computer

Nuove tasse su smartphone, tablet e computer

Ecco le nuove tasse su smartphone, tablet e pc

Nuove tasse su smartphone, tablet e computer- Il 20 giugno 2014 Dario Franceschini, ministro dei beni e delle attività culturali, ha firmato il decreto  che dispone aumenti delle tariffe del cosiddetto equo compenso per copia privata, cioè l’importo che ogni consumatore italiano deve pagare quando acquista un cd, un dvd, una pendrive usb, un pc, un tablet o uno smartphone, sul presupposto che potrebbe utilizzarlo per registrarci una copia di una canzone o di un film, acquistati in maniera legittima. A distanza di una settimana dalla firma, il testo del decreto non è stato pubblicato né sulla Gazzetta Ufficiale, né sul sito istituzionale del Ministero, anche se  il suo contenuto è arrivato comunque nelle mani della stampa.

nuove-tasse

Le nuove cifre-  Le tariffe aggiornate dal decreto sono le seguenti:  5,20 euro per un pc – quali che ne siano le caratteristiche – e 5,20 per uno smartphone o un tablet se dotati di capacità di memoria superiore a 32 Giga [3 euro se capienza fino a 8 GB, 4 euro se maggiore di 8 e fino a 16 GB, 4,90 se maggiore di 16 GB]. Si prevedono 4 euro sulle nuove TV dotate di registratore integrato,  fino a 20 euro per un hard disk, fino 9 per una pendrive Usb, fino a 5 per una scheda di memoria.

Le reazioni- Questi aumenti tariffari costeranno ai consumatori italiani 150 milioni di euro l’anno. Il ministro Franceschini sostiene che è improprio parlare di una “tassa sui telefonini”, poiché il decreto non introduce alcuna nuova tassa, ma si limita ad aggiornare le tariffe di un meccanismo esistente dal 2009, che andava aggiornato per legge. Nonostante questo c’è già chi è sul piede di guerra.  L’associazione indipendente dei consumatori “Altroconsumo” ha annunciato che intende portare il ministro dei Beni e delle attività culturali davanti ai giudici amministrativi, mentre Confindustria digitale si dice indignata per questa misura che ritiene del tutto ingiustificata rispetto agli attuali trend tecnologici e di consumo, e del tutto in controtendenza rispetto all’esigenza di favorire l’innovazione digitale nel Paese.

COMMENTI

WORDPRESS: 0