La campagna shock della Norvegia sul fenomeno delle spose bambine
Succede in Norvegia – Navigando in rete, ti capita di finire su stoppbryllupet e lo shock ti assale: Thea, ragazzina di dodici anni della Norvegia, accanto a Geir, un uomo di trentasette. Thea con l’abito da sposa, il trucco e un’espressione che non sembra la sua. Thea e i suoi giocattoli da dodicenne che andranno a finire da qualche altra parte. Poi guardi meglio e scopri che si tratta di una campagna di sensibilizzazione promossa in Norvegia dall’associazione Plan e dal sito stoppbryllupet sul fenomeno delle spose bambine: siamo infatti vicini ad una data molto importante, cioè l’11 ottobre, che è stata proclamata dall’Onu la Giornata Internazionale per le Bambine. E in questo modo la Novergia ci ricorda quali sono i problemi che più affliggono parte del genere umano.
Per sensibilizzare – La campagna norvegese un qualche effetto ce l’ha: vedere le foto di Thea in abito da sposa, con la fede al dito, al fianco di un uomo di venticinque anni più grande di lei, fa il suo effetto, forse proprio perché i mass media ormai ci hanno abituati al fenomeno delle spose bambine in Oriente, ma, quando questo accade in casa nostra, non può che meravigliarci – nel senso negativo del termine. In questo modo la Norvegia riporta alla ribalta un tema che fin troppo spesso è trattato con abitudine e superficialità dai media e chiede agli utenti del web di intervenire per “fermare il matrimonio di Thea”: basta un commento seguito dall’hashtag #stoppbryllupet su Facebook o su Twitter.
Spose bambine – Per fortuna, Thea non dovrà sposarsi. Ma dall’altra parte del mondo c’è qualcuno – o meglio qualcuna – che dovrà rinunciare alla propria infanzia e libertà in virtù di tradizioni secolari, che la vedono assegnata al volere di un altro uomo. Secondo l’Unicef, infatti, si tratta di un fenomeno molto ampio, che riguarda soprattutto l’India, ma non solo: 70 milioni sarebbero le ragazze che si sono sposate ancora minorenni. Non c’è bisogno poi di fare ricerche approfondite per trovare il malessere di queste spose bambine: solo tre giorni fa, Rubina, sposa-bambina del Bangladesh, si è suicidata impiccandosi nel bagno della casa paterna. O ancora Rawan, nello Yemen, che muore per emorragia interna (secondo alcuni attivisti) durante la prima notte di matrimonio. Un perché sorge bisognerà pure domandarselo. E la Norvegia lo fa.
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