Nomofobia: il terrore delle nuove generazioni

Nomofobia: il terrore delle nuove generazioni

Nomofobia: dov'è finito il mio cellulare?

Nomofobia comprendiamo insieme. Siete proprio sicuri di non sapere di cosa si tratti? Il termine appare molto complicato e ad una prima lettura potrebbe spaventare e sembrare qualcosa di estremamente raro e complesso. La nomofobia è letteralmente la paura di restare senza cellulare o computer. Il termine stesso chiarisce il proprio significato “nomo”: no-mobile e fobia: paura, ovvero, paura di non avere il proprio cellulare. Apparentemente l’etimologia potrebbe sembrare altra derivante dal greco: paura delle regole, ma ci muoviamo in tutt’altro campo. La persona affetta da questa fobia prova un senso di ansia e smarrimento in assenza del proprio cellulare non sentendosi libero di ricevere ed effettuare chiamate, restare connesso e chattare. Il livello di fobia raggiunge una diffusione tale da spingere due studiosi italiani, Nicola Luigi Bragazzi e Giovanni Del Puente dell’Università di Genova, a chiedersi se non sia il caso di inserirla nelle fobie tecnologiche.

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Studi. Nicola Luigi Bragazzi e Giovanni Del Puente spiegano che sotto il termine nomofobia rientrano le seguenti caratteristiche “ansia, disagio, nervosismo e angoscia causati da essere fuori dal contatto con un telefono cellulare o un computer”. Inoltre, David Greenfield, professore di psichiatria all’Univeristà del Connecticut, nei suoi studi, dimostra come la relazione che si instaura con il proprio cellulare sia simile a tutte le altre dipendenze. Questa somiglianza è dovuta al fatto che in entrambi i casi si verificano irregolarità nella produzione di dopamina, neurotrasmettirore che regola il circuito celebrale della ricompensa. È proprio la dopamina che ci guida verso le attività che sembrano crearci maggiore piacere.

Sintomi “nomofobici”: la nomofobia, non viene riconosciuta immediatamente come un problema o una difficoltà, eppure i sintomi e le manifestazioni di tale fenomeno sono immediatamente visibili anche agli occhi dei “non addetti ai lavori”. Proviamo insieme a capire quanto sia diffuso tale fenomeno e facciamoci alcune domande rispondendo in sincerità assoluta a noi stessi:

  • Quando il cellulare o il computer non sono utilizzabili per mancanza di campo, copertura wi-fi, batteria scarica ecc. mi sento ansioso e smarrito?
  • Ho l’esigenza di controllare più volte se ho ricevuto messaggi, mail o telefonate?
  • Cerco di evitare le situazioni in cui potrebbe essere vietato utilizzare il mio dispositivo portatile?
  • Dormo con il cellulare o il tablet nel letto?
  • Il mio cellulare è acceso 24 ore al giorno?

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