Nessuno muore di Luca De Bei al Teatro Della Cometa di Roma

Nessuno muore di Luca De Bei al Teatro Della Cometa di Roma

Otto personaggi di volta in volta, frammento per frammento, in una serie di incontri a due raccontano la loro vita di persone alla deriva di un esistenza a cui è difficile dare un senso.

In principio era La Ronde dramma teatrale del medico e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler, un giocoso girotondo esistenzial/introspettivo del 1920 in cui gravitano di volta in volta dieci personaggi e per dieci quadri in sequenza, in cui di volta in volta i personaggi si inter/scambiano concludendo il loro incontro in un convegno amoroso. In tempi più recenti, nel 1998, vi fu David Hare lo sceneggiatore autore britannico, che ritornò a quella formula metaforica di girandola amorosa della vita e riscrisse la storia in termini contemporanei, ispirandosi al ben più noto dramma, intitolandola The blue room, la commedia accentuava il lato piccante degli incontri. Infine ci prova in questi giorni Luca De Bei al Teatro della Cometa di Roma, con il suo Nessuno muore a ulteriormente evolvere e sviluppare drammaticamente quella girandola impazzita costituita da un umanità complessata, frustrata e violenta, metafora tragica di un esistenza davvero complicata. Evoluzione e non involuzione anche se tutto lascerebbe presagire il contrario. I dieci personaggi originari si son ristretti in otto, otto bastano e avanzano, e in alcuni casi alcuni di loro son addirittura imparentati. E questo non migliora affatto la prospettiva. L’umanità devastata che porta in scena Luca De Bei, anche regista dello spettacolo, (seppure con forti tinte irriverenti e surreali, e qualche risata sgorga spontanea) sono disperati e alla deriva. Conducono tutti un’esistenza borderline. Non c’è futuro, non ci son prospettive rosee per quegli otto disperati.

Maria Vittoria Argenti, Chiara Augenti,

E fra metadone, virus hiv e cani abbandonati solo quella pianticella che viene recuperata fra i prodotti scaduti del supermercato dove lavora per mantenersi agli studi Lidia, poiché nessuno si preoccupa di dargli acqua e che anche colui a cui è destinata rifiuta, rappresenta l’unica speranza di vita in tanta aridità e autolesionismo. Dialoghi da soap che sembrano verbali raccolti in un commissariato e verbali raccolti in un commissariato che sembrano dialoghi da soap opera. Non si distingue troppo la differenza. L’autore mescola le carte con sapiente astuzia e forse qualche riferimento autobiografico non guasta nella comprensione di quella feroce critica a tutto quello che c’è dietro la macchina trituratutto che è la produzione a catena di programmi televisivi. Uno dei personaggi, il più poetico e lunare, il giovane Marco, appassionato di letteratura fantascientifica tanto da percepire la presenza di alieni e per questo sarà indotto dai genitori ad andare da una psicologa dirà a proposito del sesso – sesso che ruotava intorno alle precedenti versioni – che a breve non ci sarà più bisogno dei baci sessuali, tutto quanto si estinguerà, come si estingueranno famiglia e quanto di più convenzionale possa supportare ancora l’attuale collettività.

Sono sempre i più giovani per fortuna a dare un barlume di speranza, e in questo non fa eccezione neanche Nessuno Muore. Per gli altri personaggi un po’ più maturi non c’è soluzione, non c’è futuro, non c’è avvenire. Ruotano purtroppo troppo su se stessi e l’incastro dei loro incontri a catena potrebbe durare all’infinito, in quel vortice di incompatibilità fra di loro e con la propria vita, così Luca De Bei sembra apolitticamente annunciarci, ma per fortuna corrono in soccorso a salvarci dalla monotonia della ripetitività per davvero quegli alieni da fumetto, in tuta argentina, che Marco tanto agognava di vedere e il sipario può finalmente chiudersi su questa enigmatica riflessione. Lo spazio vuoto e essenziale del palcoscenico è riempito solo dalla presenza degli attori e gli effetti della videografia di Marco Schiavoni deflagrano il fondale con risultati davvero suggestivi e adeguati al contenuto del testo. Gli attori sono tutti bravi e motivati forse anche loro risentono un poco della lunghezza eccessiva dello spettacolo.

Nessuno muore

testo e regia Luca De Bei

con Andreapietro Anselmi, Maria Vittoria Argenti, Chiara Augenti, Michele Balbucci, Federica Bern,

Giulio Forges Davanzati, Alessandro Marverti, Arianna Mattioli

Foto: Pietro Pesce

Teatro della Cometa, Via del Teatro Marcello, Roma

fino al 24 Maggio

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