Un’ONG in Nepal per salvare donne e bambine

Un’ONG in Nepal per salvare donne e bambine

Da avvocato a fuori casta – Quando Barbara Monachesi, 41 anni, decise, ormai più di vent'anni fa, di fare un'esperienza di volontariato all'estero, do

Da avvocato a fuori casta – Quando Barbara Monachesi, 41 anni, decise, ormai più di vent’anni fa, di fare un’esperienza di volontariato all’estero, dopo l’esame di stato da avvocato, non avrebbe mai pensato che quell’esperienza avrebbe radicalmente cambiato la sua vita, spingendola a fondare un’Ong in Nepal per salvare donne e bambine. La scelta, praticamente casuale del Nepal come meta, catapulta Barbara in una realtà sconvolgente: in un gruppo bambini sporchi e vestiti di stracci, che sniffano colla per le vie di Thamel, Barbara trova nientemeno che suo figlio. Uno di questi bambini, infatti, decide un giorno di seguire Barbara fino alla sua abitazione, per non lasciarla più.

Barbara-Monachesi-ONG-in-NepalStorie di donne violate – L’essersi scoperta mamma, non è il solo motivo ad aver spinto Barbara a restare e fondare un’ONG in Nepal per salvare donne e bambine. E’ negli occhi delle donne nepalesi che Barbara scopre il suo destino. Occhi coperti da veli colorati, ma non abbastanza da celare le loro storie, storie di violazioni, soprusi, maltrattamenti. Storie come quella di Shanti che a 16 anni ed è in vendita, o quella di Prakha, che a 8 anni lavora tra le strade di Kathmandu, o ancora quella di Pabitri, costretta a sposarsi all’età di 12 anni. Per salvare queste e tante altre vite, Barbara Monachesi ha deciso di lasciare la carriera da avvocato e  dare vita ad  Apeiron, ONG in Nepal difesa di donne e bambine.

Nepal: un Paese di contrasti – Come racconta la stessa Monachesi, il Nepal è un Paese dominato da enormi contrasti. Un esempio? Pur essendo il Paese più ricco d’acqua dopo il Brasile non c’è elettricità, tanto che i frigoriferi vengono usati come cassettiere. Ma il problema più grande è un altro: quello degli enormi contrasti sociali, problema che Barbara vive in prima persona, vivendo come fuori casta ed essendo per questo considerata alla stregua di un Intoccabile. Molti la evitano e a considerano pazza per aver lasciato l’Occidente per fondare un’ONG in Nepal. Eppure lei resiste, in questo Paese dove ha trovato il suo destino, un Paese i cui abitanti sono chiamati il popolo del sorriso perché sempre molto gentili. Sì, a patto che non si tratti di fuori casta.

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    […] secondo la quale il sangue del ciclo mestruale è considerato impuro. Le donne, per 4/5 giorni, e le ragazze, per 10, sono costrette dai parenti e dalla società a vivere segregate in alcune capanne costruite […]