Nelson Mandela: muore l’ultimo eroe del secolo

Nelson Mandela: muore l’ultimo eroe del secolo

Muore a 95 anni l'eroe della lotta all'apartheid e premio Nobel per la Pace. Nelson Mandela è stato il primo presidente sudafricano dopo la fine dell'apartheid, piaga contro la quale ha ferventemente lottato, sacrificando la sua intera vita al fine di liberare la sua nazione da quell'oppressione...

Muore l’ultimo eroe del secolo – Sono quasi le undici di sera quando la voce del  presidente sudafricano Zuma in televisione afferma composta: ”Mandela è morto serenamente nella sua casa di Johannesburg ”. La notizia viaggia sulle agenzie e ora tutto il mondo si stringe attorno a una grande icona del secolo scorso. Muore a 95 anni l’eroe della lotta all’apartheid e premio Nobel per la Pace. Zuma ha annunciato i funerali  di Stato mentre tutta la nazione  si copre del lutto: ”La nostra nazione ha perso un  grande figlio. Voglio ricordare con semplici parole la sua umiltà, la sua grande umanità per la quale il mondo intero avrà grande gratitudine per sempre. Adesso riposa, adesso è in pace”.

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Il suo popolo lo chiamava ‘Madiba’ – Mandela è stato il primo presidente sudafricano dopo la fine dell’apartheid, piaga contro la quale ha ferventemente lottato, sacrificando la sua intera vita al fine di liberare la sua nazione da quell’oppressione sociale. Ha accompagnato il suo paese nell’ aspirazione alla  libertà, sancendo tutti i momenti cruciali della sua storia recente. Istituendo le prime elezioni multirazziali del Sud Africa è  riuscito in ciò  che per molto tempo è sembrata solo una folle utopia.

Il carcere non ha corroso la tenacia delle sue convinzioni, in quella prigionia lunga 27 anni,  umiliato dall’accusa di alto tradimento e sedizione, si è ammalato di turbercolosi, e dei conseguenti problemi polmonari di cui ha continuato a soffrire per il resto della sua vita. Da quella prigione nel 1980 riusci a spedire un manifesto, il testo era : « Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l’incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l’apartheid! »

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Libertà a ogni condizione – Nel 1985 il presidente Botha gli offre la libertà, in cambio della rinuncia incondizionata alla violenza. Mandela rifiuta, porterà avanti la lotta contro la  dominazione bianca e la segregazione razziale fino alla vittoria. Il suo lavoro ha permesso il riconoscimento dell’ apartheid, che per molto tempo ha significato la normalità,  come crimine contro l’umanità  da parte dell’ Onu. Una serie di pratiche che ora con lo sdoganamento appaiono con tutta la loro violenza discriminatoria, ma hanno definito lo status quo di intere generazioni, basandosi su un odio interraziale giustificato da illazioni prive di fondamento.

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Il diritto all’uguaglianza – Una donna nera negli anni ’60 non poteva studiare, ne amare un uomo bianco. Poteva venire sfrattata e deportata nelle homeland del sud oppure fare le pulizie nelle case delle ricche borghesi  bianche. E sempre in quelle case poteva allevare, sfamare, lavare e vestire i figli bianchi delle borghesi, ma non poteva mangiare con loro, o usare lo stesso ingresso. Per i neri c’era un bagno apposito e un ingresso secondario apposito. Bus per i neri e il ghetto, un intero  quartiere-prigione nel quale contenere un intero popolo. I rapporti sessuali interraziali potevano essere penalmente perseguibili e i neri non avevano la cittadinanza sudafricana. Le panchine, fontanelle e sale d’attesa erano differenti per bianchi e neri.

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Nel 1990 Nelson Mandela viene liberato. Ha immolato 27 anni di vita in carcere per la causa, e nel suo discorso più bello libera la nazione dal cancro del razzismo e assapora la libertà, dopo cosi tanto tempo, del suo popolo. Oggi omaggiamo la sua memoria.

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