Nassiriya: tra le macerie per rinascere

Nassiriya: tra le macerie per rinascere

Il coraggio di una donna – Nassiriya, il nome, a molti italiani, richiama subito alla mente l'attacco terroristico del 12 novembre 2013, in cui perser

Il coraggio di una donna – Nassiriya, il nome, a molti italiani, richiama subito alla mente l’attacco terroristico del 12 novembre 2013, in cui persero la vita 19 militari italiani. Al ricordo dei soldati sono intitolate molte vie nelle città del nostro Paese. Sono passati dieci anni, e questa città, sconvolta come tante altre città dell’Iraq dalle guerre che infiammano il Paese, sta muovendo i primi passi verso la rinascita. Una rinascita che passa attraverso l’archeologia e il duro lavoro di un’archeologa italiana, Licia Romano, dell’Università de La Sapienza di Roma. Il suo sogno è quello di far rinascere, riportandoli al loro originario splendore, i tesori dell’antica Mesopotamia.

Nassiriya-Licia-RomanoUn tesoro che fa gola all’Isis – Tornata a Nassiriya per riprendere i lavori del progetto, che si erano interrotti a seguito della guerra, Licia Romano ha dovuto fare i conti con un team molto più “dimagrito” a sua disposizione. Mentre lo scorso anno la squadra di cui era vicedirettrice si componeva di 8 ricercatrici italiane de La Sapienza di Roma e 7 irachene, del Ministero delle Antichità di Baghdad, oggi il lavoro della dottoressa Romano a Nassiriya può contare solo su 9 persone. Il motivo? Le minacce dei militanti dell’Isis, cui farebbe molto gola il sito di Ur, dove opera il team di Romano. Il gruppo terroristico, infatti, si finanzia anche attraverso lo scavo e la vendita di reperti archeologici. Per questa ragione, il lavoro di Romano e della sua squadra a Nassiriya è costantemente sorvegliato dalla polizia.

Scavare per un sogno – Alla base dell’impegno di Licia Romano a Nassiriya c’è un sogno: veder dichiarati Ur e altri due siti archeologici Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Se il sogno si realizzasse, si tratterebbe di un piccolo grande passo verso il conseguimento della pace, in un Paese messo in ginocchio da troppe guerre.

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