Nadine Gordimer, muore a 90 anni la scrittrice sudafricana

Nadine Gordimer, muore a 90 anni la scrittrice sudafricana

Nadine Gordimer, vincitrice del Nobel per la Letteratura nel 1991, si è spenta oggi, all'età di 90 anni.

Il fatto – Nadine Gordimer, una delle più grandi scrittrici sudafricane di sempre, si è spenta all’età di 90 anni a Johannesburg. Schierata apertamente contro l’apartheid, è stata, nel corso della sua vita, un’attivista per i diritti umani. Nel 1991 vinse il Nobel per la letteratura. La giuria del rinomato premio motivò così la scelta della Gordimer: “per esser stata di enorme beneficio all’umanità grazie alla sua scrittura magnifica ed epica”.

nadine gordimer

La malattia – Nadine Gordimer in un’intervista rilasciata pochi mesi fa, aveva parlato della sua grave malattia, un cancro al pancreas, e della sua intenzione di abbandonare la scrittura, a causa delle poche energie. “Quando ho scritto il mio ultimo romanzo non lo avevo, non era ancora incominciato, e quello che ho scritto non ha nulla a che vedere con la malattia. La mia energia era immutata, e anche la mia attività intellettuale. Guardavo alla vita come ho sempre fatto. Non so quanto riuscirò a parlare. Non mi sento molto bene. Forse scriverò ancora un paio di racconti. Non ho più l’energia, scrivere mi fa star male e sono troppo critica, troppo esigente verso il mio lavoro, non credo che accetterei qualcosa che non mi soddisfa” aveva dichiarato. La famiglia ha annunciato la morte della donna con un breve comunicato stampa. La donna si è spenta ‘serenamente’ nella sua casa, secondo quanto affermato dai parenti, assistita dai figli Ugo e Oriane. La casa editrice Feltrinelli ha confermato la notizia.

Breve biografia – Nata a Johannesburg nel 1923, vinse il Booker Prize nel 1974, il Premio Nobel nel 1991 e nel gennaio 2007 il Premio Grinzane Cavour per la Lettura. Fu docente presso alcune università degli Stati Uniti tra gli anni ’60 e ’70. In molti dei suoi scritti ha affrontato le questioni relative alle tensioni morali e psicologiche, in atto nella sua patria, dovute alla segregazione razziale. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Un mondo di stranieri (1958), Il mondo tardoborghese (1966), Un ospite d’onore (1970), Il Conservatore (1974), Qualcosa là fuori (1984).

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