Una campagna shock per eliminare le mutilazioni genitali femminili in Europa.
In Europa – Non ci preoccupiamo delle mutilazioni genitali femminili perché troppo lontane da noi? Leggendo il nuovo rapporto di World Health Organization, il quale mostra le stime applicate ad alcuni paesi che non ci aspetteremmo mai, potremmo iniziare ad interessarci della tematica. In Scozia, più di 3000 donne rischiano le mutilazioni genitali femminili; in Gran Bretagna e in Svezia il numero di queste pratiche cresce sempre più a causa del fenomeno di immigrazione da quei paesi che sono soliti praticare le mutilazioni genitali femminili (vedi il Medio Oriente, i Paesi Africani). In generale, 180mila donne rischiano ogni anno una modificazione genitale, mentre 500mila l’hanno già subita: tutto ciò in Europa. A questo proposito, “28 too many”, un’associazione che si propone di porre fine alle mutilazioni genitali femminili nel mondo, ha realizzato una campagna.
La Campagna – La campagna realizzata da “28 too many” ha creato delle immagini che rappresentano alcune bandiere europee, squarciate verticalmente al centro e ricucite in modo grossolano, a voler ricordare la violenza fisica subita dalle donne. Fra le bandiere degli Stati Europei vi sono quelle della Germania, della Gran Bretagna, dell’Olanda, della Svezia e anche quella italiana. In Italia, più di 30mila donne rischiano le mutilazioni genitali femminili.
Le mutilazioni genitali nel mondo – La Nigeria, invece, ha recentemente fatto un passo avanti per quanto riguarda la civiltà. Il Senato ha approvato il “Violence against Persons (Prohibition) Bill”, il disegno di legge che criminalizza le mutilazioni genitali femminili e le considera una violenza. “Le Nazioni Unite riportano che oggi più di 140 milioni di donne e bambine di tutto il mondo hanno subito una forma di mutilazione genitale” (leggi qui per sapere di più sulle stime mondiali). Un’altra interessante ma preoccupante realtà che sottovalutiamo è quella delle spose bambine, ecco cose succede alle donne a cui viene imposto il matrimonio forzato in Italia (leggi qui).
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