Mundpropaganda: baci gay tra star contro l’omofobia

Mundpropaganda: baci gay tra star contro l’omofobia

Si chiama #Mundpropaganda la nuova campagna contro l'omofobia condotta dalla rivista GQ nella sua edizione tedesca, che coinvolge le star e le fotografa con ironia e irriverenza. Infatti si tratta di tredici personaggi noti, tutti etero che hanno accettato di farsi ritrarre mentre si baciano.

La sessualità senza ostacoli – Si chiama #Mundpropaganda la nuova campagna contro l’omofobia condotta dalla rivista GQ nella sua edizione tedesca, che coinvolge le star e le fotografa con ironia e irriverenza. Infatti si tratta di  tredici  personaggi noti, tutti etero che hanno accettato di farsi ritrarre mentre si baciano. Ciò che stupisce piacevolmente è proprio la fonte, GQ infatti si è sempre rivolta a un target  ben definito di uomini. La rivista maschile si reinterpreta quindi e lancia contenuti nuovi ampliando il suo spettro  d’azione anche con questa serie di immagini che sembra dire: un uomo è un uomo, a prescindere dal suo orientamento sessuale. “È sconvolgente l’intolleranza contro la quale gli omosessuali stanno ancora lottando. Con #Mundpropaganda vogliamo dare un segnale chiaro in favore di una società libera. Alcune delle personalità, che GQ ha avvicinato per partecipare alla campagna, hanno opposto un rifiuto, dando così prova che anche la Germania ha ancora un lungo cammino da percorrere” queste le parole di José Redondo-Vega, caporedattore di GQ Deutschland.

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Il potere di un bacio – Mundpropaganda riguarda sei fotografie tra tredici volti noti, tra i quali troviamo gli attori Ken Duken e Kostja Ullmann; le medagli d’oro olimpiche Julius Brink e Jonas Reckermann; i musicisti Johannes Strate e Jacob Sinn; il cantante Herbert Grönemeyer e l’attore August Diehl; i rapper Moses Pelham e Thomas D. Anfang; e i tre componenti della band rap Fettes Brot: Björn Beton, Dr. Renz, König Boris.

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Vecchio continente, nuova società – La redazione ha deciso di coinvolgere star etero proprio per delegitimare un vizio sociale nel quale spesso si cade, per sollecitare tutti alla partecipazione a una società egualitaria e tollerante. GQ ha inoltre reso noto che molti dei personaggi ai quali è stato proposto il servizio hanno  declinano l’invito, temendo di perdere presa sul grande pubblico. Questo fatto ci sembra sintomatico di quanta strada ci sia  ancora da fare, anche in Europa, un continente che si sente all’avanguardia riguardo i diritti civili, ma che spesso persevera in atteggiamenti ultraconservatori.

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