Mercoledì 15 Aprile alle ore 18 circa inaugura la mostra Smalti, di Franco Fortunato a Galleria Vittoria, storica galleria d’arte sita in via Margutta 103
Mostre Roma – Avrà luogo mercoledì 15 Aprile alle ore 18 circa l’inaugurazione della mostra Smalti, di Franco Fortunato. La location scelta per la nuova mostra dell’artista è la Galleria Vittoria, storica galleria d’arte sita in via Margutta 103, nel pieno cuore di Roma. La Galleria Vittoria ha da sempre dato spazio ad artisti di grande rilievo nel panorama artistico-culturale italiano e ancora oggi, con la scelta della mostra di Franco Fortunato, dimostra la volontà dei galleristi romani di puntare verso le eccellenze, capitoline e non. La mostra, che rappresenta l’ultimo percorso artistico e di ricerca dell’artista, è stata curata da Tiziana Todi e sarà esposta fino al prossimo 4 Aprile prossimo.
Mostre Roma, Smalti di Franco Fortunato a Galleria Vittoria – In mostra da oggi fino al 4 Aprile prossimo, Smalti di Franco Fortunato rappresenta, come detto in precedenza, l’ultimo percorso artistico e di ricerca dell’artista che presenta, per la prima volta, una collezione di opere realizzate su ceramica, un connubio tra il suo particolare metodo di lavorare per cicli e questa tecnica che per molto tempo ha tenuto accantonata. È stato proprio lo stesso Fortunato a parlarci della mostra che oggi verrà inaugurata a Galleria Vittoria a Roma. “Ne sono entrato a contatto molti anni fa, per l’insistenza fraterna – di fratello maggiore – del mio vecchio e caro amico Gianni Bruni. Avevo già deciso che volevo andare per smalti. E qui un altro amico, a cui chiesi soccorso da apprendista qual ero, Ugo Paolelli, una specie di istituzione ceramistica almeno per noi, mi disse: ‘Ecco, tutto quello che vedi è a tua disposizione, prova pure’. Mi diede delle dritte, certo”.
Mostre Roma, evento a Galleria Vittoria in via Margutta – L’artista racconta poi la sua prima esperienza con lo smalto: “Fu la prima esperienza con lo smalto ma contemporaneamente ho conosciuto la cuerda seca ed a quel punto è stato come se io fossi stato una nota dispersa e mi fossi impigliato in un pentagramma teso ad aspettarla. Lo smalto è splendore e la corda, appunto, il suo pentagramma. Tu metti il pigmento, che, crudo, ha un altro colore e nessuna luce e puoi solo immaginare quello che uscirà dal fuoco. Devi cercare tu stesso di non tradire te stesso per distrazione o sciatteria, perché l’inferno del forno non è tollerante o, se lo è, forse solo quando e come lo vuole. Ma poi tutto è rimasto ad aspettare che mi decidessi. Il tempo è arrivato, mi sono applicato. Ecco qui del lavoro. Ed è solo l’inizio”.
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