Mostre a Roma: nelle Case romane del Celio tra le geometrie pittoriche di Danilo Buniva (Intervista esclusiva)

Mostre a Roma: nelle Case romane del Celio tra le geometrie pittoriche di Danilo Buniva (Intervista esclusiva)

Non perdetevi l'intervista in esclusiva di Danilo Buniva

Mostre a Roma – Le Case Romane Del Celio: una cornice d’eccezione per la personale di Danilo Buniva dal titolo “Geometra Autem Penitus Non Intrare “Platone” che sarà inaugurata il 27 settembre prossimo alle 18.30, a cura di Tiziana Todi, della storica Galleria Vittoria di via Margutta.   Le opere in mostra, circa 20, dalle più recenti a quelle che hanno portato l’artista al suo percorso attuale, all’interno di tutto lo spazio museale, formeranno un unicum straordinario di storia di cultura e arte annullando la dicotomia tra passato e presente. L’esposizione, è sotto l’alta sorveglianza del MIBAC: Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del turismo e della Soprintendenza Speciale per i beni Archeologici di Roma e patrocinata dal Ministero dell’Interno- Fondo Edifici di Culto.

Danilo Buniva
Geometra autem penitus non intrare Platone”: emulando Platone inviti a varcare la soglia che apre alla conoscenza della tua espressione artistica, tra geometrie che si articolano in un gioco di effetti cromatici che colpiscono la fantasia di chi guarda, incuriosendo ed emozionando.   Passato e presente senza soluzione di continuità, in cui una cultura antica, custodita nelle case romane del Celio, accoglie forme dell’arte contemporanea: la tua, regalando una sensazione che annulla spazio e tempo. Una personale davvero originale. Come è nata?

Ho iniziato a lavorare all’organizzazione della mostra circa un anno fa visitando il sito ove si terrà l’esposizione e prendendo contatti con i gestori del complesso archeologico. Varcata la soglia sono stato attratto e avvolto dall’atmosfera; il pensiero è stato immediato… la mia mente ha cominciato a collocare i miei lavori all’interno delle varie sale. Ho desiderato che fossero collocati nel luogo, coesistessero con esso perché ad esso si contrapponessero o ne fossero l’eco

Le opere che hai esposto rappresentano un po’ la tua storia artistica. Quali sono state le fasi che ti hanno condotto all’ astrattismo?

La mia attività pittorica è iniziata dall’astrattismo e nell’astrattismo ha continuato la sua formazione fino ad evolversi in puro astratto geometrico.

l tuoi lavori si caratterizzano per il rigore che portano ad un perfetto, armonico equilibrio nella forma e nei colori. Parlami, del tuo universo artistico: come nascono le tue opere d’arte?

Potrebbe sembrare astratto ma i miei lavori nascono semplicemente. Un foglio di carta bianco per operare un primo bozzetto, una matita ed un righello, fantasia e pura passione. A turno ogni figura geometrica domina la composizione. Quadrati, rettangoli e triangoli si incastrano, si sovrappongono di volta in volta  tra loro raggiungendo un complesso intreccio di forme che diano forza, movimento, armonia, profondità e tridimensionalità. Il colore è l’elemento unificatore. Lo studio degli abbinamenti di forme e colori diventa essenziale; questi elementi sono la composizione.

Quali materiali usi?

Potrebbe sembrare nuovamente “astratto” ma l’impiego dei materiali è quello della pittura tradizionale, la pittura del quattrocento e degli anni a seguire: Olio su tela con supporti in legno 

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Le tue opere sono ricche di citazioni, di linguaggi artistici. Con i tuoi volumi puri mi ricordi le forme pure del russo Malevich e i colori di Mondrian, e anche di Delaunay. Parlami, dei tuoi modelli pittorici di riferimento.

Hai perfettamente colto i miei riferimenti, i miei Maestri.  Dalla mia prima attività pittorica, quella degli esordi, ove il riferimento a Kandinsky era evidente, chiaro, palese mi sono allontanato per concepire i lavori che troviamo esposti alle Case Romane del Celio ove anche se non in maniera immediata si ritrovano i linguaggi che ho tanto ricercato e studiato nel corso di questi anni, quelli di Malevich, Mondrian, Delaunay  che tu stessa hai sensibilmente notato.

Interessante la tua tridimensionalità realizzata intersecando forme geometriche, che reca una grande suggestione visiva. Sei un pò cubista?

Ho studiato il cubismo, l’attività geometrica della corrente, le luci, le ombre, i soggetti, il colore delle opere del suo Maestro ma non credo che nei miei lavori si possa parlare di un riferimento al movimento.

Caratterizzate dalla limpidezza del colore e da leggere sfumature se da un lato evocano una calma siderale le tue geometrie non sono statiche, ma dall’altro contrasti di colore e saette di luce provenienti dal loro interno sprigionano una vibrante energia che mi fa pensare anche al futurismo, al dinamismo di Balla…

I soggetti puramente geometrici dei miei lavori diventano dinamici nella loro composizione e nel loro assemblamento. Al XLII Premio Sulmona, Rassegna Internazionale d’arte contemporanea, in corso presso il Polo Museale civico della città, concorre ed è esposto il mio lavoro dal titolo “Dinamismo formale”.

In occasione del vernissage al pubblico il costo del biglietto sarà ridotto a 6,00 euro e comprenderà la visita guidata al sito archeologico, e si protrarrà fino al 30 ottobre.

Sabina Caligiani

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