Il Rettore della Sapienza presiede il concorso di Miss Università 2015.
Miss Università 2015 – Eugenio Gaudio, attuale “Magnifico” Rettore della Sapienza di Roma, lo scorso 6 maggio ha dato inizio al concorso per Miss Università 2015. Presso la sala da giochi BillionS di via di Settebagni, a Roma, una giuria composta da Gaudio, alcuni giornalisti, e un chirurgo plastico del centro “LaClinique”, ha dato inizio alle selezioni per il concorso nazionale di Miss Università 2015 – La Studentessa più Bella e Sapiente degli Atenei Italiani. A tutte le concorrenti è stato regalato un coupon omaggio da utilizzare presso il centro di bellezza specializzato in chirurgia e medicina estetica che ha sponsorizzato l’evento: LaClinique. Valeria Belvedere, 19 anni, ha conquistato il primo posto alla prima selezione di Miss Università 2015, concorso ideato da Marco Nardo. La sala da gioco BillionS-Luxury Gaming Hall ha tranquillizzato le partecipanti di Miss Università 2015: “Nel corso della serata finale verranno anche assegnati i Titoli Nazionali di: Miss Matricola, Miss 30 e Lode, Miss Facoltà, Miss Ateneo, Miss Cultura, Miss Cervello, Miss Fotogenia”.
“Nessuna ve la dà?” – Equivoca, sessista e di pessimo gusto è anche l’iniziativa promossa dalla Sapienza, dalla regione Lazio e da Roma Capitale con lo slogan: “Nessuna ve la dà?”; in occasione della Fiera delle Opportunità si può scoprire “come usare le tue competenze per fare del bene e crescere professionalmente”. Patrizia Tomio, presidente della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane, ha commentato lo squallido slogan e il concorso di Miss Università 2015: “Mentre gli organismi di parità e le/i delegate/i del rettore/rettrici per queste tematiche svolgono un quotidiano e faticoso lavoro all’interno degli atenei, impegnandosi sul piano scientifico, didattico e culturale, per promuovere il superamento delle asimmetrie nella rappresentanza di genere, nella formazione, nelle carriere all’interno dell’università, ci troviamo di fronte a manifestazioni che sembrano rimettere in discussione quanto realizzato in questi anni, lo sforzo per rimuovere stereotipi, il dialogo con la componente studentesca per una sensibilizzazione su questi temi. Prendiamo atto, con comprensibile rammarico, del coinvolgimento dei vertici di una grande università in questa iniziativa e ve ne diamo notizia, anche per raccogliere suggerimenti per una presa di posizione pubblica da parte della conferenza nazionale, eventualmente anche presso la Conferenza dei rettori delle università italiane.”
Un passo indietro per le donne – Un concorso di bellezza indetto per le ragazze dell’università è una scelta molto interessante. Il concorso sarebbe in realtà di “standard di bellezza” imposti, tant’è che lo sponsor ufficiale è quello di un centro esperto in chirurgia plastica (non si sa mai che il botulino aiuti a studiare) e le partecipanti sono tutte alte, magre e toniche. Dietro questo concorso, oltre che un chiaro fine economico, c’è il tentativo subdolo di screditare le donne che studiano, le donne intelligenti, le donne che hanno successo all’università, per ricondurre il loro immaginario a quello di seduttrici, insomma quello “giusto” per loro. In particolare la fascia Miss 30 e lode è curiosa, della serie: “Si, i tuoi voti sono ottimi ma non dimenticare che potrai avvalorare le tue conquiste solo indossando un costume e sfilando muta”. Per quale motivo non è stato indetto il concorso per Mister Università? Sessualizzare l’immagine di una studentessa e invitarla a sfilare davanti a una giuria di chirurghi estetici non ha nulla a che fare con la cultura e con l’Università. Non si capisce come delle studentesse possano essere valutate in base al proprio aspetto fisico e la cosa più agghiacciante è che il concorso non è esterno all’Università bensì il rettore della Sapienza ne presiede la giuria. E pensare che Gaudio parla da sempre di parità di genere.
COMMENTI
[…] Differenze – Il cancelliere dell’ateneo di Oxford ha spiegato che il comitato che si è occupato della nomina della prima rettrice: “è stato molto colpito dalla forte adesione della professoressa Richardson ai valori educativi e universitari cari a Oxford”. Louise Richardson è stimata a livello mondiale per il suo lavoro sulla sicurezza e il terrorismo. Invece in Italia, alla Sapienza di Roma, ci sono queste storie qui. […]
A prescindere che sono brutte con quelle gambe tozze e i coscioni da centravanti ma nemmeno io che ero ignorantella (ma bella non ste cozze)ho partecipato mai a quei concorsi da demente sebbene consigliata da tante amiche ragazzi etc..il cervello anche se non aveva studiato ci arrivava era una fiera per mentecatte..a distanza di tanti anni non mi spiego come chi studia possa conciliare apertura mentale data dallo studio e sfilare a culo all’aria davanti a dei vecchi che giudicano..boh..bei passi avanti hanno fatto accademicamente parlando le donne :-))..per me quelle non sono studentesse saranno le sciampiste della moglie del rettore