La Miss Francia 2014 è Flora Coquerel 'colpevole' di essere una bellezza meticcia franco beninese e perciò vittima di insulti e attacchi razzisti. E' ancora possibile che in paesi europei dall'ingente passato coloniale il colore della pelle sia considerato un legittimo discriminante?...
Etnia e bellezza – Sabato scorso è stata eletta la Miss Francia 2014, si chiama Flora Coquerel, ha 19 anni ed è alta ben 1,82 metri. Una stupenda ragazza bruna dal bel sorriso ampio e ordinato che riceve la corona con il consono stupore in diretta nazionale. Il mondo delle Miss è uguale un pò in tutto il mondo, il format televesivo è stato ripreso da quasi tutti i paesi ed è difficile trovare differenze sostanziali nelle serate Miss nel mondo. Ci occupiamo della Francia, perchè la neorappresentante della bellezza d’oltralpe è andata incontro a qualcosa che stupisce per il suo anacronismo.
Quando la società cambia più velocemente del pensiero – La Francia è uno dei paesi europei dal notevole passato coloniale e la sua popolazione è conseguentemente formata da una maggiore varietà etnica, caratteristica non sempre vissuta come risorsa, ma spesso purtroppo con sciovinismo. E sembra questo il caso che ha travolto Flora Coquerel fin dalla sua incoronazione, l’incantevole vincitrice infatti è franco beninese, una bellezza meticcia che rappresenterà le migliaia di ragazze multietniche visibili passeggiando per le strade del paese. ”Sono meticcia e sono fiera di esserlo – ha detto Flora – Molte persone possono riconoscersi in me. Sono la testimonianza di una Francia multiculturale, è formidabile”.
Un paese senza consapevolezza di se – Parte della Francia ha dato il peggio di se sui social network, disconoscendo Flora come propria rappresentante per via della sua pelle “negra“, ma si è anche andato oltre augurando la “morte agli stranieri“, o dichiarando “non è bianca colei che rappresenta la Francia, sarebbe bene vedere un po’ di colore bianco nel nostro Paese“. Sarà forse una conseguenza del netto avanzare dell’ estrema destra di Marine Le Pen che incita a un ipernazionalismo che sconfina troppo spesso nel razzismo? Non lo sappiamo, voglio però ricordare due altre vicende che si legano a questa, per amor di memoria. Sempre in Francia nel 2000 aveva vinto Sonia Rolland, la prima Miss africana del paese, la quale infatti, in sostegno di Flora ha dichiarato : ”All’epoca non c’erano i social network. Dopo l’elezione ho ricevuto 2.700 lettere d’insulti. Sul momento scelsi di non parlare. Non volevo dare importanza a un pugno d’ignoranti razzisti quando quelli che mi avevano eletta erano abbastanza aperti per scegliere una meticcia franco-ruandese. ” Ma tutto il mondo è paese e anche altrove ricorrono scene amare come questa, ci si è ritrovata Nina Davuluri, Miss Stati Uniti d’America 2013, colpevole di avere origini indiane e perciò vittima di attacchi e insulti razzisti. A quanto pare l’appartenenza etnica viene considerata da alcuni ancora come un motivo di discriminazione. Dobbiamo sperare che nell’edizione prossima il popolo acquisti maggiore consapevolezza di se, alla fine, basta guardarsi intorno per capire che l’ identità nazionale non può essere statica, ma in un continuo mutamento.
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