Un terzo delle italiane guarda lo smartphone durante il sesso
Quando la tecnologia diventa invadente – Ammettiamolo, lo smartphone crea dipendenza. Essere sempre online, essere sempre social è ormai uno stile di vita così radicato nella nostra quotidianità che non ci si rende conto di quanto la tecnologia sia esageratamente invadente, arrivando perfino a “partecipare” a momenti d’intimità di coppia sotto le lenzuola. Ebbene sì: da una ricerca emerge che un terzo delle donne italiane consultano lo smartphone durante il sesso. Laura Rivolta, psicologa e psicoterapeuta specializzata in sessuologia clinica e in Terapia Sistematica Relazionale, afferma: “Quasi il 29% delle donne usa lo smartphone durante il rapporto intimo. Nel 12% delle volte per rispondere a una chiamata, nel 10% dei casi per leggere un sms (sul telefono, Facebook o WhatsApp ) e nel 5% per visitare la propria pagina di Facebook. Questo ha una forte incidenza negativa nell’intimità: con pc e cellulari accesi ad oltranza la frequenza dei rapporti sessuali è calata in Italia fino al 70% in meno“.
Italiani insoddisfatti della propria vita sessuale – Queste ricerche non sorprendono, perché non è un caso che il 35% delle donne e il 29% degli uomini italiani considerino la propria vita sessuale poco soddisfacente. “Lo smartphone, lo strumento tecnologico – afferma Laura Rivolta – rappresenta dunque il terzo incomodo, un amante invisibile, vero e proprio killer della passione e dell’interesse erotico: il 30% degli uomini italiani posticipano il momento di coricarsi in quanto impegnati su mouse e tastiere del proprio PC, tablet o smartphone“. A letto gli italiani vanno tardi, troppo stanchi per aver voglia di “fuoco e fiamme”.
Lo smartphone come ostacolo assorbi-tempo – Aggiunge la psicologa: “Oggi la coppia deve misurarsi con l’oggetto tecnologico. È vero che facilita e mantiene la relazione di coppia; il partner è sempre vicino, raggiungibile. E’ anche vero pero’ che la tecnologia è un intruso che ostacola, penalizza la disponibilità e la frequenza erotica; divide perché favorisce la connessione con altri, amici colleghi possibili conoscenti. Non e’ raro inoltre – conclude Laura Rivolta – assistere a fenomeni di addiction, di dipendenza da contatti interpersonali che riducono il desiderio e la disponibilità verso il partner“.
COMMENTI