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Valva (Salerno). Ad un occhio poco attento quello che si aggira in questi giorni nella provincia di Salerno potrebbe sembrare un anonimo gruppo di turisti inglesi golosi di gelato italiano e intenti a postare su Instagram foto che ritraggono un sud ricco di fascino. Se invece ci si sofferma con più attenzione si potrebbe riconoscere, nella comitiva di turisti, il frontman di una delle band inglesi di maggior successo capace in poco più di 10 anni di conquistare e rivoluzionare il panorama musicale britannico.
Sto parlando di Tom Fletcher, voce dei McFly, la band nata nel 2003 e giunta immediatamente al vertice delle classifiche con un successo tale da potersi ritagliare un angolo di paradiso nell’olimpo della musica inglese. Poco più di trent’anni, sposato, padre di due figli (Buzz e Buddy), ho il piacere di incontrare Tom a Valva, un piccolo paesino dell’entroterra salernitano, duemila anime lontane dai lustri dello showbiz italiano, figurarsi di quello inglese. La ragione di questa vacanza in Italia è legata alle origini di Mrs Fletcher, all’anagrafe Giovanna Falcone, legata a Valva per via delle sue origini valvesi e soprattutto per Nonna Carmela, la nonna materna ansiosa di conoscere l’ultimo arrivato in casa Fletcher, il piccolo Buddy.
A fare da cornice a questa chiacchierata con Tom, lo scenario incredibile di Villa D’Ayala, fiore all’occhiello del paese e annoverata fra i parchi più belli del Sud Italia.
La prima domanda che rivolgo a Tom è proprio su Valva, su cosa trovi di affascinante in questo piccolo borgo campano e su cosa pensa delle persone che ci vivono?
Valva è bellissima! È un posto molto tranquillo, le persone qui sono incredibili e il cibo indescrivibile. È un posto che fa bene all’anima, semplicemente fantastico. Mi sarebbe piaciuto venire più spesso nel corso degli anni, ma ho il serio timore che se stessi qui per troppo tempo potrei diventare obeso.
Nel 2004 i McFly raggiungono il vertice delle classifiche inglesi con il primo singolo “5 Colours in Her Hair” e con l’album d’esordio “Room on the 3rd Floor”, diventando la band più giovane mai esistita ad aver debuttato con un album alla numero 1, battendo il primato dei Beatles.
Come sono riusciti quattro diciannovenni a gestire questo successo senza esserne travolti?
In realtà è successo tutto così velocemente che non abbiamo avuto il tempo di pensarci. Eravamo tutti molto giovani, vivevamo nello stesso appartamento e ci divertivamo facendo musica insieme. Sentivamo che stava succedendo qualcosa di importante, ma non ne eravamo totalmente consapevoli. Ci siamo semplicemente goduti quel momento.
Per capire il fenomeno McFly basta guardare i numeri sui social: 1.651.540 sono i fans sulla pagina Facebook e 12.000 i followers su Instagram, mentre più di un milione seguono la pagina di Tom.
Quanto è importante oggi il rapporto con i social nel mondo della musica?
A me personalmente i social piacciono molto, è un altro modo per mettere in pratica la propria creatività. Credo sia diventato necessario oggi per chi ha una band o in generale fa musica, avere un contatto diretto con i fans attraverso i social, è un modo per coinvolgerli e tenerli informati. L’intera industria musicale dovrebbe guardare ai social media come un’opportunità e insieme una necessità.
Più di dieci anni di attività, 10 album pubblicati, 13 singoli da top ten, 7 dei quali hanno raggiunto la numero uno nelle Uk Singles Chart, 5 tour importanti e decine di premi.
Quale è stato il momento più bello di questa lunga avventura musicale?
Credo che il momento migliore debba ancora venire, altrimenti avrei già abbandonato. Tuttavia se devo pensare ad un momento in particolare mi viene in mente il concerto che abbiamo fatto l’anno scorso ad Hyde Park a Londra. È stato incredibile!
E il momento più difficile?
In così tanti anni di vita comune, sia professionale che personale, è normale che ci siano dei momenti difficili, ma se devo fare un bilancio quelli positivi superano di gran lunga quelli negativi.
L’amore per l’Italia oltre che per il cibo passa anche attraverso la musica? C’è qualche artista italiano che Tom Fletcher preferisce?
Non ascolto molta musica italiana, ma amo ascoltare mio suocero Mario mentre suona il suo clarinetto.
A giugno partirà il MCFLY:Anthology Tour 2016 che vi vedrà esibirvi nelle principali città inglesi in alcune delle quali si è già registrato il sold out. Lo scorso 13 Aprile con un tweet avete annunciato un nuovo tour che partirà a fine anno. In Italia avete un certo seguito pur ma non avendo mai fatto un concerto, vi piacerebbe?
A me piacerebbe molto poter fare un concerto in Italia, ma purtroppo non sempre dipende dalla nostra volontà. Spesso la scelta delle date del tour viene fatta in base all’interesse e alla richiesta da parte del pubblico. Sarebbe bello suonare qui se solo ce lo chiedessero…
La chiacchierata con Tom viene interrotta da Buddy che si sveglia attirando l’attenzione dell’intera comitiva. Tom ritornerà certamente a Valva anche se ben più interessante è l’invito rivolto ai tanti fans italiani che da tempo sperano in un concerto dei loro beniamini nel Belpaese.
Coricina Strollo
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