In queste ore l'Irlanda è chiamata a decidere se approvare o meno il matrimonio gay.
Referendum storico in Irlanda – Oggi, dalle 7 del mattino alle 22 (ora locale), in Irlanda i seggi sono aperti per decidere se approvare o meno il matrimonio gay. Gli irlandesi chiamati al referendum popolare sono 3.2 milioni e le persone che si dichiarano cattoliche sono più dell’85%. Secondo i recenti sondaggi, il matrimonio gay in Irlanda verrà approvato ma gli attivisti temono che il fronte cattolico possa avere la meglio sull’esito della votazione. In Irlanda, solo nel 1993 l’omosessualità è stata dichiarata non più illegale; nel 2010 le unioni civili sono state approvate e oggi gli elettori sono chiamati a scegliere se inserire nella Costituzione un emendamento all’articolo 41: “Il matrimonio può essere contratto tra due persone senza distinzione di sesso”. I risultati del referendum sul matrimonio gay in Irlanda verranno resi noti nel pomeriggio di domani, sabato. Tuttavia, anche se le unioni omosessuali fossero approvate, la decisione di celebrare le nozze rimarrebbe a discrezione delle chiese singole.
La situazione in Irlanda – Numerose celebrità irlandesi si sono mobilitate per convincere i connazionali ad approvare i matrimoni gay: primo fra tutti è Colin Farrell, il quale ha scritto una lettera aperta al Sunday Times in cui racconta che il fratello è stato perseguitato da giovane per il suo orientamento sessuale: “Per me è un fatto personale. Che mio fratello abbia dovuto lasciare l’Irlanda per realizzare il suo sogno di sposarsi è folle”. Quasi tutti i partiti politici irlandesi sono favorevoli alla non esclusione di nessuno per quanto riguarda le unioni; il primo ministro, Enda Kenny, cattolico praticante, ha affermato: “Non c’è nulla da temere a votare per amore e uguaglianza”. Il fronte contrario, temendo che l’approvazione delle unioni omosessuali porti anche all’adozione, sta diffondendo per la città alcuni manifesti che recitano: “Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà”, come a voler battere sul tempo le prossime mosse degli attivisti.
In Italia e negli altri paesi – In Europa, i paesi che ancora non ammettono il matrimonio gay sono l’Italia, la Romania, la Polonia, la Grecia ed altri. In Italia, un recente sondaggio afferma che il 55% della popolazione sarebbe favorevole all’estensione dello stesso diritto a tutti e a tutte. A Roma, il 21 maggio si è tenuto il Celebration Day, in occasione del quale il registro delle unioni civili di Roma Capitale, approvato lo scorso 28 gennaio con la prima delibera 2015 dell’Assemblea Capitolina, si è riempito delle prime 17 coppie, omosessuali e non, in presenza del sindaco Ignazio Marino. I paesi europei che celebrano le unioni gay e lesbiche sono: Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia, Slovenia, Malta (nella quale vengono solo registrati i matrimoni celebrati altrove). Nel mondo, le nazioni che ammettono i matrimoni gay sono 20 in tutto.
COMMENTI
[…] civili riguardo all’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso in Irlanda (leggi qui), alcune persone hanno commentato: “Cara Giorgia Meloni, dovete rassegnarvi: altrove è già […]