Matrimoni omosessuali: “oggi a Roma l’amore è di casa”

Matrimoni omosessuali: “oggi a Roma l’amore è di casa”

Una giornata memorabile oscurata comunque da proteste

Matrimoni omosessuali a Roma – “Oggi a Roma l’amore è di casa” ha scritto su twitter Andrea Maccarrone, attivista dei diritti civili al Circolo Mario Mieli. Questa è una frase che sintetizza perfettamente la grande importanza sociale, culturale, morale ed etica che ha avuto la giornata di oggi a Roma. Il sindaco Marino ha infatti trascritto, e quindi riconosciuto a livello nazionale, questa mattina alcuni matrimoni omosessuali di coppie che si erano sposate all’estero. Sono state trascritte, riconosciute, celebrate sedici coppie omosessuali e questo segna un passo significativo all’interno di un contesto culturale che sembra mostrare i primi sprazzi di cambiamento e di apertura: di questi giorni, infatti, anche le dichiarazioni in materia, del Sinodo della Chiesa. I matrimoni omosessuali trascritti da Marino quindi si immettono in una scia che cerca di rompere con le chiusure palesate ancora da gran parte della società italiana.

matrimoni gay

Matrimoni omosessuali sì, matrimoni omosessuali no – L’azione di Marino si è posta quindi in netta contrapposizione con quelle che sono state le posizioni del prefetto Pecoraro e di Angelino Alfano. Se da un lato la giornata di oggi ha mostrato una grande apertura nei confronti delle coppie omosessuali e del riconoscimento del “diritto d’amore” di questa fetta corposa della nostra società, dall’altro lato è stata una giornata ricca anche di contestazioni. All’esterno di un Campidoglio letteralmente blindato, infatti, i rappresentanti del Nuovo Centrodestra hanno manifestato a gran voce il proprio disappunto e le parole di Alfano sono state, ancora una volta, eloquenti: “Marino firma autografi. Il sindaco ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco: per l’attuale legge italiana, ciò non è possibile. La firma di Marino non può sostituire la legge.”

Una giornata memorabile –  Quella di Marino resta un’azione dai connotati forti e carichi di valore: non ha alcun riscontro a livello giuridico ma segna tutta via la volontà di riconoscimento. E’ un modo per difendere simbolicamente la legittimità delle coppie omosessuali. Sembrano riecheggiare nell’aria le parole che Concita Wurst pronunciò qualche tempo fa al Parlamento EU proprio a proposito dei diritti LGBT. Al coro di chi ancora si oppone strenuamente al riconoscimento di un diritto semplice e indiscutibile si oppongono le affermazioni di Marilena Grassadonia, che si era sposata con Laura a Barcellona nel 2009, e che oggi sostiene “è una giornata memorabile, importante perché veniamo riconosciute pubblicamente come coppia; è davvero una giornata di grandissima civiltà e di rispetto per le nostre vite e la nostra famiglia, è una giornata storica. La trascrizione non produce effetti giuridici ma è un modo per rendere pubblico un matrimonio, che viene riconosciuto e trascritto. È un riconoscimento”.

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