Margherita Hack è nata nel 1922 e si è spenta oggi poco prima dell'alba nell'ospedale di Trieste, in cui era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci.
Margherita Hack è nata nel 1922 e si è spenta oggi poco prima dell’alba nell’ospedale di Trieste, in cui era ricoverata da una settimana per problemi cardiaci. I novantuno anni trascorsi da allora sono in grado di descrivere il carattere e il cuore di una grande donna che nel corso della sua vita ha dimostrato non solo competenza scientifica (ha contribuito allo sviluppo degli studi astrofisici fino alla fine) ma anche un impegno attivo e costante per problematiche molto più vicine a noi e al nostro pianeta, come i diritti delle donne e degli animali.
La storia di Margherita Hack, gli studi e il pensiero – Margherita Hach nasce a Firenze il 12 giugno 1922 da padre protestante e madre cattolica, ma questa duplice ideologia religiosa non influenzerà mai il suo credo, che rimarrà sempre rigorosamente laico e abbracciato al sapere scientifico e razionale, al di là di qualunque soprannaturalismo. Al termine degli studi al Liceo Classico “Galileo” di Firenze (senza tuttavia conseguire l’esame di maturità a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale), la Hack si è laureata in fisica nel 1945 con una votazione di 101/110 con una tesi di astrofisica sulle Cefeidi, realizzata sempre a Firenze presso l’osservatorio di Arcetri. Dopo aver mostrato spiccate capacità anche nello sport diventando campionessa di salto in alto e salto in lungo, nel 1944 Margherita Hack si sposa con Aldo De Rosa, con cui condividerà 70 anni della sua vita e che resterà al suo fianco fino alla fine.
L’impegno scientifico e socio-politico – Nel 1964 l’astrofisica ricopre la cattedra di Astronomia alla Università degli Studi di Trieste, dove insegnerà fino al 1° novembre 1992, quando sarà collocata “fuori ruolo” per anzianità: contestualmente (dal 1964 al 1987) il suo prestigio crescerà in tutto il mondo per essere stata la prima donna italiana a dirigere l‘Osservatorio Astronomico di Trieste. Nel corso della sua brillante carriera, Margherita Hack ha inoltre interpretato ruoli centrali nel campo scientifico internazionale, rientrando a far parte dell’Accademia Italiana dei Lincei e di rinomati gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. Ma il suo nome spicca anche nell’ambito della lotta e dei dibattiti per i diritti civili: nel 2011 la Hack afferma che l’eutanasia è un diritto naturale dell’uomo e nel 2012 viene premiata come “personaggio gay dell’anno” per la sua attività a favore del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.
Dopo una vita così intensa ed encomiabile, la Hack se ne è andata in silenzio, chiedendo espressamente una cerimonia funebre privata, senza sfarzi o commemorazioni particolari. Ma nonostante questa discrezione e la modestia, l’Italia e il mondo la ricorderanno come una persona che merita ammirazione e memoria, come “Una delle figure più prestigiose e limpide del mondo scientifico italiano, da sempre in prima fila per i diritti delle donne e per la laicità dello Stato, sincera, democratica ed antifascista”.
Mirko Malgieri
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[…] propria vita, ma anche della propria morte – e di farlo con dignità. Perché, come ha detto Margherita Hack, l’eutanasia è un diritto naturale […]