Ecco quanto si spende per curare e quanto poco per prevenire
Maltempo e mancata prevenzione – Il maltempo ha mostrato i nervi scoperti dell’Italia e ha messo sotto gli occhi dei cittadini tutta la fragilità del paese. Questa non è una novità. Negli anni si è assistito costantemente a inondazioni, catastrofi, edifici assai poco resistenti o assolutamente non a norma che, alle prime intemperie, hanno ceduto arrecando enormi danni. Ma quanto costa la mancata prevenzione? Si dice che prevenire sia meglio che curare ed è proprio vero: per far fronte ai danni causati dal maltempo è stato speso circa il triplo di quanto viceversa è stato stanziato per la prevenzione. In un paese che vede l’82% dei propri comuni interessati da aree dove è assai elevato il rischio di disastri ambientali, alluvioni e frane (Coldiretti), sono stati stanziati, dati alla mano, “8,4 miliardi di euro di finanziamenti statali dati a politiche di prevenzione a fronte di una spesa di 22 miliardi di euro per riparare i danni causati da frane e alluvioni”.
Maltempo, allarmismo e mancato soccorso – Di queste ultime ore sono gli ultimi aggiornamenti che confermano il Nord Italia in ginocchio sotto il maltempo. E’ stato un crescendo che negli ultimi giorni ha mostrato quanto sia fragile l’Italia e quanto ambigua sia la capacità di affrontare il problema. Sì perché il maltempo e l’emergenza meteo ha evidenziato due atteggiamenti diametralmente opposti che mostrano tutta l’inettitudine italiana nel portare davvero un cambiamento ad una situazione che si ripete oramai annualmente.Nel caso di Genova, infatti, l’emergenza meteo non è stata lanciata, i cittadini si sono trovati abbandonati e i soccorsi non sono stati celeri ad arrivare. Pochi giorni dopo il rischio di fare una nuova brutta figura si è spostato insieme ai temporali, sulla Capitale. Nel caso di Roma infatti, per evitare disastri si è deciso, consci dell’inadeguatezza di molte strutture, di mettere le mani avanti: la città è stata “chiusa” dal codice rosso per il maltempo. Le stazioni metro della nuova linea (ancora incompiuta) di Roma, forti di recente e parziale inaugurazione, hanno dimostrato la propria inadeguatezza: si sono allagate in breve tempo.
L’Italia del “mettiamo una pezza” – “Mettiamo una pezza” è l’andamento canonico del paese evidenziato, questa volta, dal maltempo. Un paese che spende più per arginare i danni subiti che per prevenire eventi atmosferici che si verificano ormai da anni. Le strutture, gli argini deboli, gli edifici non a norma, l’abusivismo edilizio, sono tutti elementi che il maltempo ha evidenziato e cui l’Italia dovrà rispondere e dovrà mettere mano. Qual è il costo dei morti, dei lavoratori che non possono portare ricchezza allo stato perché privati delle proprie case, dei propri uffici, a causa di un’alluvione? Qual è il costo di una città come Roma “chiusa” per un giorno intero? La Coldiretti evidenzia che “480 metri quadrati al minuto di territorio sono stati coperti ininterrottamente con asfalto e cemento” negli ultimi venti anni. Il modo in cui questo cemento e questo asfalto sono stati versati lo ha messo in bella mostra il maltempo.
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