Vi presentiamo l'intervista a Maddalena Carrai, una giovane illustratrice italiana che ha collaborato con Lady Gaga e altri importanti brand.
Maddalena Carrai, livornese classe ’92, è una giovane illustratrice italiana di grande talento. Nonostante la giovane età, ha già lavorato per brand noti a livello internazionale e per la cantante Lady Gaga.
Una passione per il disegno e l’illustrazione impossibile da reprimere per Maddalena Carrai. La giovane livornese, dopo gli studi scientifici e un tentativo universitario alla facoltà di biotecnologie, ha deciso di seguire questo grande impeto artistico e iniziare la carriera di illustratrice. Supportata dagli studi alla Laba di Firenze e alla University of the Arts London, inizia ben presto la sua carriera con un cliente d’eccezione: Lady Gaga. Le sue creazioni sono state notate in rete da collaboratori della cantante e apprezzati dalla Germanotta stessa, che ha deciso di commissionarle dei lavori per il Born This Way Ball Tour. Da li seguono una serie di collaborazioni con nomi importanti (Brandon Maxwell, Versace, Piaggio) per Maddalena Carrai, che continua la sua carriera cercando sempre di migliorarsi e di coltivare la sua grande passione per l’arte. Female World l’ha intervistata per voi.
I lavori che hai realizzato per Lady Gaga sono ispirati, in parte, allo stile di Gustav Klimt. Questa scelta rispecchia un tuo gusto personale? Qual è il tuo artista preferito? E la corrente che più ti affascina e ispira?
“Tutte le scelte che faccio in ambito stilistico riflettono sempre gusti personali: il mio obbiettivo è quello di scendere a compromessi con il cliente per fare un lavoro che piaccia ad entrambi. Ovviamente negli anni ho cambiato spesso stile anche perché, essendo abbastanza giovane, lo stile è una cosa in continuo mutamento. Adoro il periodo del secessionismo viennese e sicuramente è uno dei periodi artistici che preferisco, insieme a periodo dell’art decò e dell’art nouveau. Tutto il periodo che va dalla Belle Epoque fino alle avanguardie (quindi da fine 1800 fino agli anni ’50) mi affascina moltissimo e sicuramente sono i periodi da cui prendo più spunto“.
Spesso hai manifestato la tua passione per il lavoro di René Gruau. Cosa ti piace nello specifico? Ci sono delle artiste donne, contemporanee o del passato, che hanno catturato la tua attenzione e sono fonte di ispirazione per il tuo lavoro?
“René Gruau secondo me (e non solo secondo me) è uno dei piu grandi illustratori di moda che siano mai esistiti. La sintesi e la forza del tratto rendono i sui lavori senza tempo. Poter dar vita a una figura solamente con due colori e due tratti è una grandissima dote che sto cercando di catturare, ovviamente reinterpretandola a modo mio. Un altro illustratore che mi ispira molto è Aubrey Beardsley vissuto a fine 1800 in inghilterra, il suo è uno stile molto pulito, grafico e fresco, molto attuale. Io non faccio differenza tra uomo e donna, per me è indifferente chi mi ispira. Rifacendomi molto di più ad artisti del passato, invece che contemporanei, conosco piu artisti uomini che donne. Un’artista contemporanea che ritengo degna di nota è Claire Wendling. È un’illustratrice, character designer e fumettista straordinaria, con delle doti di disegno impressionanti. Mi ispira molto anche per alcune composizioni più fiabesche”.
Nonostante la tua giovane età, hai collaborato con svariati brand e personaggi importanti, ricordiamo: Lady Gaga, Piaggio, Braccialini, Bee Chic, Versace, Brandon Maxwell. Qual è il settore che prediligi? Che ne pensi dell’illustrazione per il campo editoriale?
“Il settore in cui mi diverto di più è senz’altro quello della moda e dell’illustrazione per la moda, fino ad ora ho avuto fortuna a incontrare clienti fantastici e disponibili, ed è il campo che mi ha dato modo di sperimentare e fare più esperienza in assoluto. Se mi facessero fare piu illustrazioni editoriali ti saprei rispondere, ma purtroppo per ora, a parte qualche sporadica richiesta sottopagata, non sono mai riuscita a trovare la via per entrare nel mondo dell’editoria. Lavoro per un magazine medico dove ho avuto molto seguito, ma per il resto non ho avuto riscontri“.
Come reputi l’esperienza di lavorare per marchi molto diversi tra loro? Hai libertà di azione o ti viene solitamente chiesto di attenerti a delle specifiche linee guida? Qual è l’incarico che ti ha dato più soddisfazioni?
“Dipende dalla situazione, ci sono momenti in cui devo attenermi a rigide linee guida, altre voltre invece ho libera scelta. Io, in genere, preferisco essere guidata, anche un minimo, ma i migliori lavori che ho fatto sono stati commissioni fatte per clienti che sapevano esattamente quello che volevano, senza troppi dubbi ed esitazioni. Lavorare per marchi diversi è estremamente stimolante e mi da modo di imparare cose nuove alla velocità della luce, ecco perche vorrei mantenere il mio profilo da freelance il più possibile, o entrare in un ambiente molto stimolante. L’incarico che mi ha dato piu soddisfazioni penso sia quelle due commissioni per Brandon Maxwell, dove il lavoro di squadra (anche a distanza) era impeccabile: le distanze non sono un problema quando un team è efficiente ed esperto“.
Cos’è la creatività per Maddalena Carrai?
“L’unica cosa (oltre alla natura e all’arte, che è l espressione piu grande delle due cose) che dà senso alla vita“.
Qual è il colore che meglio ti definisce come persona? E come artista?
“Rosso leggermente scuro, molto fashion, femminile e forte“.
Come definiresti il tuo stile in questa fase della tua carriera?
“Sto cercando di pulire molto il mio stile, senza cercare sfumature o virtuosismi inutili, pochi colori forti e linee morbide e pulite, per dare forza ma anche dolcezza all’opera“.
Prediligi alcuni materiali rispetto ad altri quando lavori alle tue illustrazioni?
“Lavoro molto bene in digitale: è come disegnare su un foglio digitale, quindi non perdo assolutamente la manualità (per le illustrazioni non uso mai vettori o cose simili, mi “raffreddano” troppo l’opera), ma il tutto ha uno stile piu grafico e asciutto. Adoro mischiare lo stile grafico che ho nel digitale con colori, forme e fantasie creati con l’acquarelli o Ecoline, su vari fogli di varie grammature, per dare effetti diversi“.
Quello dell’illustrazione è un settore in cui c’è molta competizione? Sei d’accordo? Come valuti la presenza femminile in questo campo? Pensi che l’arte possa dare il suo contributo quando parliamo di parità di diritti uomo-donna, lotta alla discriminazione e ai pregiudizi? In che modo?
“Più che altro c’è ormai tantissima offerta, parlo di bravissimi illustratori, e poca domanda. Ecco perché, secondo me, è bene fare anche altro oltre all’illustrazione: grafica, web design o simili, in modo tale da poter essere una figura a tutto tondo e più professionale possibile, offrendo così un ventaglio più ampio al cliente. Nel mondo contemporaneo le donne in questo campo, secondo me, riescono tranquillamente a imporsi tanto quanto gli uomini. E’ un ambiente relativamente giovane dove non ci sono questi tipi di discriminazione. Io non faccio arte, io offro un servizio a un’azienda o a clienti privati, quindi io non mi do l’obbiettivo di rivoluzionare i cardini sociali con quello che faccio, il mio lavoro è un altro. La vera arte ha sicuramente dato la parola a tantissime voci fuori dal coro, che chiedevano diritti e rispetto, la vera arte ha il potere di scuotere gli animi (quelli più sensibili) e di far pensare la gente. Basta guardare Keith Haring, che ha sconvolto il mondo artistico e ha fatto aprire gli occhi sulle sofferenze del mondo omosessuale, che fino ad allora era stato completamente emarginato dalla società. Oppure Lautrec, che con i suoi pastelli ritraeva le donne dei saloon e dei locali della Belle Epoque, sottolineando la forza e la tenacia di queste figure. Purtroppo io ho molta poca fiducia nella società odierna e credo che ormai l’arte passi inosservata per la stragrande maggioranza delle persone, ma spero ancora che ci sia qualcuno capace di emozionarsi davanti alla Venere del Botticelli o alla Olympia di Manet e che ne capisca la forza rivoluzionaria che avevano e che hanno“.
Ci indicheresti tre nomi di donne che sono per te un modello da seguire e da ammirare? E qualche collega che stimi, con cui ti piacerebbe lavorare?
“Io non ammiro nessuno, apprezzo diverse persone, ma non ammiro gente che non conosco o non ho potuto conoscere a fondo. Preferisco ammirare chi conosco e chi rispetto, quindi ammiro mia mamma, mia nonna, mio nonno, Daniele e tantissime persone che hanno fatto parte della mia vita. Ammiro tanti colleghi, sopratutto più esperti di me, anche se non li definirei colleghi, perché rispetto a me sono molto piu bravi quindi siamo proprio su piani completamente diversi, sia per bravura, sia anche per diversità di lavori. Come ho detto apprezzo molto Claire Wendling, Matteo Berton e Isabella Mazzanti. Mi piacerebbe lavorare con chiunque, a me basta avere progetti nuovi e conoscere nuovi creativi validi“.
Hai progetti per l’immediato futuro? Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
“Sto cercando di entrare piu profondamente nel mondo parigino, e lo sto facendo con un progetto legato al food insieme ad altri ragazzi italiani validissimi, purtroppo non ho progetti personali che sto portando avanti, perché ho molto lavoro, ma quando posso cerco di fare opere e progetti per ampliare il mio portfolio e il mio ventaglio di offerta“.
La redazione di Female World ringrazia Maddalena Carrai per la sua disponibilità e le augura in bocca al lupo per la sua carriera.
COMMENTI
[…] sorte, l’idea mi è venuta proprio quando avevo deciso di non voler continuare nella carriera di artista. Non volevo però smettere di dipingere, quindi ho pensato a questo progetto, a limite del disturbo […]