Luise Rainer, la più longeva vincitrice di Oscar (due), si è spenta oggi a 104 anni.
Luise Rainer – Luise Rainer, attrice di origini austriache, si è spenta oggi all’età di 104 anni. Vincitrice di due Oscar, la donna è morta nella sua casa di Londra, a causa di una polmonite. Nel lontano 1937 vinse la sua prima statuetta con il film “Il paradiso delle fanciulle“ (The Great Ziegfield), per la migliore interpretazione femminile. Successo bissato l’anno successivo, il 1938, per aver recitato ne “La buona terra“ (The Good Earth). Fu la prima attrice ad aver ottenuto per due anni consecutivi l’Oscar come migliore interprete.
La vita – Era nata a Düsseldorf, città della Germania, il 12 gennaio del 1910. Furono i talent scout della Metro-Goldwyn-Mayer a scoprirla nel periodo in cui si esibiva sui palcoscenici austriaci e tedeschi. In breve divenne famosa. Nel 1935 ottenne il suo primo ruolo in un film statunitense, La modella mascherata (Escapade). Con 104 anni di vita, era l’attrice più longeva vincitrice del rinomato premio Oscar. La BBC ha comunicato che la notizia del decesso della donna è stata diffusa dalla figlia Francesca Knittel-Bowyer.
La celebre scena de “Il paradiso delle fanciulle” (The Great Ziegfield) – La scena che le fruttò l’Oscar come migliore attrice è ben nota agli appassionati di cinema: la Rainer, bellissima donna, si trascina in vestaglia in una stanza ben arredata. Una cameriera la segue e cerca invano di consolarla. L’attrice, dopo un lungo pianto decide di telefonare all’ex marito.
Dopo i due Oscar – I film che le valsero i due Oscar furono gli ultimi impegni in ambito cinematografico. “Niente di più terribile mi sarebbe potuto accadere“, affermò in passato Luise Rainer parlando dei prestigiosi premi. Nel 1938 lavorò per l’ultima volta con la Metro-Goldwyn-Mayer (compagnia di produzione cinematografica statunitense). Due anni dopo si trasferì a New York, dove iniziò la convivenza con il drammaturgo Clifford Odets, suo marito. Dopo il divorzio andò a Londra, dove visse fino al momento della sua morte.
COMMENTI