Cinquanta giorni dopo la tragedia sfiorata, Lucia Annibali prova a ricominciare la vita. La 35enne avvocatessa pesarese, aggredita e sfigurata con l’acido davanti al portone di casa in Via Rossi a Pesaro lo scorso 16 aprile, è stata infatti dimessa giovedì 30 maggio dal Centro Ustioni dell’Ospedale Maggiore di Parma, dov’era stata ricoverata d’urgenza per tentare di salvarle quantomeno la vista e ridurre le vaste ustioni riportate nell’agguato.
Cinquanta giorni dopo la tragedia sfiorata, Lucia Annibali prova a ricominciare la vita. La 35enne avvocatessa pesarese, aggredita e sfigurata con l’acido davanti al portone di casa in Via Rossi a Pesaro lo scorso 16 aprile, è stata infatti dimessa giovedì 30 maggio dal Centro Ustioni dell’Ospedale Maggiore di Parma, dov’era stata ricoverata d’urgenza per tentare di salvarle quantomeno la vista e ridurre le vaste ustioni riportate nell’agguato. Ed il quasi miracolo, considerando le gravi condizioni in cui Lucia era arrivata in Emilia, dopo i primi soccorsi portati al nosocomio del capoluogo marchigiano, è riuscito, seppur dopo quattro, delicatissimi interventi chirurgici, e seppur forse mai Lucia tornerà a vedere allo stesso modo da entrambi gli occhi.
Lucia Annibali, il caso dell’avvocatessa di Pesaro ustionata con l’acido – “La paziente presentava un’ustione di terzo grado, al volto ed alla mano, la più profonda” ha detto Edoardo Caleffi, il direttore del Centro Ustioni. Lucia infatti ora riesce a camminare ed ha ritrovato la vista. Da qui alla ripresa della vita normale, tuttavia, il passo è ancora lungo: l’avvocatessa infatti non potrà ancora riprendere la professione, e d’altronde non tornerà neppure a Pesaro, sostando proprio a Parma per qualche settimana insieme alla madre, al padre ed al fratello, che l’hanno seguita ininterrottamente durante il drammatico ricovero, al pari delle tante amiche, che non hanno fatto mancare la propria vicinanza a Lucia viaggiando quasi quotidianamente tra le Marche e l’Emilia. La stessa famiglia di Lucia ha indirizzato una lettera, pubblicata sulla “Gazzetta di Parma”, ai medici del Maggiore, per ringraziarli degli sforzi fatti e delle cure prestate per provare a restituire a Lucia una vita normale. Certo nulla sarà più come prima, i segni di quanto subito rimarranno scolpiti per sempre nel fisico come nel cuore di Lucia, ma la sua tempra forte l’aiuterà ad andare avanti, anche per fornire un esempio alle tante donne che con lei condividono un destino amaro e crudele, quello di un amore soffocante e criminale capace di arrivare a conseguenze estreme.
Una nuova vita per Lucia Annibali – “Vorrei anche prendermi una bella vacanza” disse l’avvocatessa quando, pur ancora in ospedale, capì che la sua vita avrebbe potuto ricominciare. “Si interessa anche al lavoro che adesso non svolge in prima linea, ma che vuole tornare a fare; vuole buttarsi tutto quello che le è capitato alle spalle” ha dichiarato un’amica, che ha poi confessato anche le passioni musicali di Lucia: “È una fan di Alicia Keys, avrebbe voluto seguire dal vivo il suo concerto del 19 giugno a Torino, ma non sarà possibile: stiamo però lavorando per farle avere un messaggio dalla cantante”. Sarebbe un bel regalo, in atteso che il migliore arrivi dalle indagini: intanto Luca Varani, il mandante dell’aggressione nonché ex fidanzato di Lucia, resta in carcere dopo la bocciatura della richiesta di scarcerazione da parte del Tribunale del Riesame di Pesaro. Perché la vita sfregiata non può essere solo quella di Lucia.
Davide Martini
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