Il 21 dicembre 2016 è nata l'iniziativa I love Via Margutta per ridare lustro e vita ad una delle vie più belle ed importanti di Roma
Via Margutta, l’illustre via romana nota al mondo come via dell’arte e degli artisti, la cui storia prestigiosa è incancellabile nel tempo, avverte oggi l’esigenza di ricreare una nuova effervescenza artistica. A questo proposito il 21 dicembre è nata l’iniziativa “I LOVE VIA MARGUTTA”.
“I LOVE VIA MARGUTTA”: mille scatti in mostra
Si tratta del primo appuntamento di un più vasto programma da realizzarsi ideato dalla Casa Editrice Progetto Editoriale insieme alla Galleria Vittoria, in collaborazione con lo Studio IADA e con il patrocinio dell’Associazione Internazionale Via Margutta, volto a riaccendere i riflettori sulla famosa strada romana, in cui sono state poste in mostra una miriade infinita di foto fatte a persone dai luoghi di lavoro, ai bar, ai musei, dalla città alla montagna, al mare, dall’Italia all’estero. Una straordinaria condivisione di valori importanti all’insegna dell’arte il cui messaggio riferito era “I love via Margutta“ che ha reso protagonisti e testimonial tutti i partecipanti.
Via Margutta è unica nel suo genere. Le sue radici nella storia dell’arte e della cultura le danno una marcia in più rispetto ad altre strade ben note di metropoli del pianeta, come Trafalgar Square, Fifth Avenue, Faubourg Saint Honoré. Il suo appeal è accresciuto dall’essere entrata nella lista dei beni patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, dunque retaggio del mondo, luogo di elezione di tutte le forme dell’arte per il numero straordinario di artigiani, artisti ed intellettuali che nel corso dei secoli hanno lì vissuto e soggiornato condividendo la quotidianità con gli autoctoni, creando un particolare clima di rapporti che favoriva la loro creatività e stabiliva un profetico nocciolo d’interculturalità. Le sue botteghe, attive sin dal ‘600, hanno ospitato pittori fiamminghi, olandesi e francesi; i palazzetti d’affitto e i raffinati studi d’arte ottocenteschi sono stati frequentati dai più grandi protagonisti della storia dell’arte mondiale, da Picasso, che in questa via soggiornò collaborando con i futuristi, a Gentilini, Maccari, Fazzini, Montanarini, Severini, Bragaglia, Guttuso, Burri, Mafai, Mastroianni, e da moltissimi altri ancora. Cercare di fare un elenco esaustivo di queste presenze illustri e vivificanti è praticamente impossibile.
Tiziana Todi, Presidente dell’Associazione internazionale di via Margutta, ne ricorda le solide radici del passato, ma vuole vederla proiettata verso il futuro, deputata a segnare l’anima moderna e universalistica di Roma, per la quale ha nel cassetto progetti che hanno solo bisogno di essere realizzati. “ L’idea è di dare una vitalità sulla strada” afferma ,” ma purtroppo le istituzioni si sono dimenticate di noi. E’ stata fatta una delibera comunale, precisamente la numero 36 che riguarda la tutela delle strade storiche, ma via Margutta non era stata menzionata tra queste. ll problema è che le istituzioni non si rendono conto che questa via è celebre e conosciuta in tutto il mondo.” Lamenta.
Oltre a questo ingiustificato oblio da parte delle istituzioni quali difficoltà incontri come presidente dell’ Associazione Internazionale?
“Noi galleristi viviamo per conto nostro, non riusciamo ad essere coesi per poter fare delle cose insieme. Nell’ organizzare eventi occorre la volontà di ognuno di noi di creare un’osmosi che porti ad un risultato. E’ difficile realizzare questa opportunità perché non tutti abbiamo gli stessi interessi e questo ci crea delle difficoltà. Inoltre oggi, differenza di trent’anni fa, abbiamo altri due problemini: quello della vecchia guardia che vede via Margutta in un modo e la nuova che la vede in un altro, perché, nel frattempo, le Gallerie sono diminuite, sono diminuiti gli artigiani e sono arrivati nuovi negozi che non hanno lo stesso sentimento, la stessa passione e la stessa nostra visione della via. Bisogna creare dunque un connubio tra queste due nuove realtà. Da una parte non si potrà più ritrovare Mastroianni o Fellini o Novella Parigini che passeggiava sulla strada né si può sminuire la strada con nuove realtà. Via Margutta, come ho detto anche in una precedente intervista, è diventata un parcheggio occulto di via del Babbuino e di via Ripetta. Questa strada creata per essere un faro per l’arte e la cultura oggi rischia di cadere nel buio dell’oblio e dell’indifferenza”.
Come cambiare questa realtà?
“Noi cerchiamo sempre di tenere alto il valore artistico, ma credo che oggi più che parlare di valore artistico in senso stretto occorra parlare di più di creatività e su questo dovremmo basare la nostra strada. Fare creatività, dare la sensazione che via Margutta è una strada creativa. Nostro progetto è la sua riqualificazione che segni una discontinuità dall’attuale incuria e una svolta nella promozione delle arti. Una vera rivoluzione copernicana sollecitata da tempo per questa lingua di terra romana consapevole di essere un grande magnete culturale dell’attenzione nazionale e internazionale costretta, suo malgrado, al sonno, per mancanza di attenzione istituzionale”.
Qui hanno abitato talenti della creatività, ad esempio Federico Fellini, Giulietta Masina così come testimonia una targa che li ricorda nel numero civico ove sorgeva la loro abitazione…
“E chi non conserva nella memoria quella romantica soffitta di via Margutta che ospitò Audrey Hepburn, indimenticabile protagonista di “Vacanze romane”? Ma la strada oggi è lontana da quel tempo felice e da quella visibilità, ma chi la percorre si sente comunque avvolto da un’atmosfera particolare che lo porta inevitabilmente a quel passato, alla memoria di quelle vite straordinarie che qui hanno espresso il proprio talento in assoluta libertà che è sempre presente e reclama quella quell’antica effervescenza nella valorizzazione della sua identità. E’ importante non solo per gli artisti, gli artigiani, gli operatori culturali e i frequentatori della strada, ma per Roma, per l’Italia e per il mondo riportare alla luce le sue memorie gelosamente custodite che testimoniando il passaggio di quelle vite celebri ci hanno consegnato una storia illustre, senza eguali: la nostra storia. E via Margutta, strada simbolo universale delle arti, avverte l’esigenza di riappropriarsi della visibilità che aveva per ritornare ad essere riferimento pluriculturale”.
Un bilancio di questo primo anno di tua presidenza: ci sono stati eventi nella strada?
“Giovanni Morabito della Galleria “Monogramma”, ad esempio, ha realizzato una mostra di sculture in tutta la strada dei più grandi artisti del ‘900 ; un evento veramente molto interessante, ma anche qui le istituzioni sono state completamente assenti.
Per il futuro di progetti ne abbiamo tanti, dalla famosa creatività del progetto a metterlo in pratica c’è però un mare perché oltre alle autorizzazioni, agli sponsor occorre soprattutto grande attenzione da parte delle Istituzioni. Bisogna rendere Via Margutta accogliente, pronta a ricordare gli artisti di ieri e a ricevere gli artisti di oggi dell’Italia e del mondo, nell’intento di tessere un dialogo interculturale, nuovo, originale, proiettato verso il futuro. E senza dimenticare il passato.”
Sabina Caligiani
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