Il popolo LGBT si mobilita e sceglie sabato 7 dicembre per rivendicare i propri diritti e invitare tutti a Piazza SS Apostoli a Roma per aderire alla campagna 'Love is Right'. Gli obiettivi sono chiari: estesione della legge Mancino al reato di omofobia, un matrimonio egualitario, il riconoscimento della genitorialità omosessuale, la revisione della legge 40 riguardo alla procreazione assistita e il diritto a cambiare nome per le persone transessuali senza l'obbligo dell'intervento chirurgico.
Diritti senza compromessi – Il popolo LGBT si mobilita e sceglie sabato 7 dicembre per rivendicare i propri diritti e invitare tutti a Piazza SS Apostoli a Roma per aderire alla campagna ‘Love is Right‘.
La manifestazione nazionale lanciata da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Mit, e varie associazioni nazionali LGTB dichiara i suoi intenti nel documento di convocazione all’evento: “Per le persone lesbiche, gay e transessuali, e per coloro che vogliono uscire dal medioevo culturale di questo Paese l’unica strada è portare avanti con coerenza e dignità un progetto che chiede uguaglianza di diritti, riconoscimento giuridico e sociale delle relazioni, la salvaguardia dell’integrità individuale, di coppia e collettiva.”
Il diritto di essere come gli altri – La nostra società si ritrova a fare i conti con la presenza di queste nuove famiglie, che appaiono totalmente ignorate negli aspetti giuridico legali. Questa campagna punta il dito sull’ assenza di tutele verso una fetta di popolazione che vive in uno stato di semicittadinanza, in quanto non trova applicabili sulla sua persona alcuni diritti a causa del proprio orientamento o identità sessuale. Love is Right ha lanciato uno spot, per mobilitare più persone possibili e avvicinare anche chi prova estraneità verso questa problematica. I molti testimonial, Claudia Gerini, Valeria Solarino, Giulia Michelini, Anna Falchi, Chiara Caselli, Marco Cocci, Giorgio Marchesi, denunciano le discriminazioni che si operano quotidianamente.
Le vecchie gerarchie non rispecchiano questa nuova Italia – Questa manifestazione occuperà le piazze per esigere un segno,un cambiamento di tendenza in diversi settori della vita sociale e nell’aspetto giuridico. Chiederà che possa essere estesa la legge Mancino al reato di omofobia, che a un matrimonio egualitario consegua il riconoscimento della genitorialità omosessuale, che si possa rivedere la legge 40 riguardo alla procreazione assistita e che sia possibile per le persone transessuali cambiare il proprio nome senza l’obbligo dell’intervento chirurgico. Entrando nel merito, quelli che si richiedono appaiono diritti fondamentali. Dobbiamo solo decidere in che paese vivere. Farci qualche domanda in più, andare un po’ più a fondo, perchè non si può essere favorevoli o contrari all’omosessualità. Quella piazza parlerà di diritti, e del decidere o meno se sia sostenibile una situazione nella quale qualcuno che viene aggredito esclusivamente per il suo orientamento sessuale possa non essere tutelato dalla legge, come invece avviene per le violenze sessuali, razziste o antisemite. Decretare se sia giusto che un genitore veda annullati i diritti verso i propri figli a causa della sua omosessualità. Questa è la nostra realtà, nuove dinamiche sociali gestite da vecchi apparati. Un rinnovamento appare indispensabile a questi soggetti che sono sempre stati ignorati. Le associazioni sono sicure del fatto che a un cambiamento della società debba seguire un allineamento delle istituzioni: ”Scenderemo in tante piazze delle città d’Italia per rivendicare un sistema di leggi che garantiscano le libertà, l’autodeterminazione, i diritti civili!”
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