La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Veronica Panarello ed ha deciso che la mamma di Loris Stival deve restare in carcere.
Veronica Panarello resta in carcere – Il ricorso presentato dalla difesa di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio, contro l’ordinanza del Tribunale della libertà di Catania del 3 gennaio 2015 che confermava la misura cautelare in carcere, è stato respinto. La Prima Sezione Penale della Cassazione ha deciso ufficialmente che la mamma del piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto lo scorso 29 Novembre in località Mulino Vecchio a Santa Croce Camerina, deve restare in carcere. “Prendiamo atto della decisione della Cassazione e aspettiamo le motivazioni. Battaglieremo al processo che è la fase in cui si restituiscono gli equilibri tra accusa e difesa” ha dichiarato l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, commentando la decisione della Cassazione.
L’accusa di Veronica – “Non intendo commentare” ha dichiarato Daniele Scrofani, l’avvocato di Davide Stival, padre del piccolo Loris. “Ci sarà modo ovviamente di intervenire nelle fasi processuali che prevedono anche la nostra partecipazione. Appartengo a quella corrente di pensiero secondo la quale le sentenze, appunto, non si commentano” ha aggiunto la difesa di Davide Stival. Al momento sembra che ci siano “gravi indizi di colpevolezza” nei confronti di Veronica Panarello, come le presunte “bugie” che ha raccontato e che sono state smentite dalle telecamere di videosorveglianza, che non riprendono la donna in prossimità della scuola Falcone-Borsellino, e la consegna alle maestre del figlio di fascette da elettricista compatibili con la presunta arma del delitto.
Il ricorso della difesa – Il ricorso presentato dalla difesa di Veronica Panarello, formato da 21 motivazioni, è stato formulato per contestare l’assenza di un movente e dei gravi indizi di colpevolezza. Secondo l’avvocato Villardita l’orario della morte del piccolo Loris sarebbe da spostare di qualche ora rispetto all’orario stabilito dalla perizia medico-legale che lo posiziona tra le 9 e le 10. Inoltre, secondo la difesa, il bambino che rientra a casa poco dopo essere uscito non sarebbe il piccolo Loris, così come l’auto ripresa dalle telecamere in direzione Mulino Vecchio potrebbe non essere quella di Veronica Panarello, in quanto secondo alcuni esami queste immagini non sarebbero compatibili. Il ricorso, però, è stato respinto e la Cassazione ha deciso che la mamma del piccolo Loris deve restare in carcere.
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