Ieri a Londra, al Twickenham Stadium, si è svolto il concerto evento The Sound of Change, un live promosso dalla fondazione Chime For Change.
Ieri a Londra, al Twickenham Stadium, si è svolto il concerto evento The Sound of Change, un live promosso dalla fondazione Chime For Change, nata per sensibilizzare i cittadini sul tema delle pari opportunità e sui diritti delle donne all’educazione alla salute e alla giustizia. Fondata dall’italiano Gucci, vanta la collaborazione di Salma Hayec Pinoult, Frida Giannini, direttore creativo dello stilista e della campagna, e Beyoncé, direttore artistico del grande concerto. Le tre sono anche state le madrine dell’evento.
L’evento – Sul palco si sono alternati artisti internazionali del mondo della musica e dello spettacolo. Tra gli altri: Madonna, Desmond Tutu, Blake Lively, Freida Pinto, Gloria Steinem, James Franco, , John Legend, Mary J. Blige, Simon Le Bon, Sharmeen Obaid-Chinoy, Ellie Goulding, Florence + the Machine, Jennifer Lopez, Rita Ora, le Haim, Iggy Azalea, Jessie-J, Ellie Goulding, Timbaland e, unica italiana, Laura Pausini. In 50.000 hanno assistito allo spettacolo di musica alternato ad appelli dal mondo dello star system e a minidocumentari proiettati sui mega schermi, curati dall’attrice Salma Hayek Pinoult che è anche il produttore esecutivo della sezione Chime Film della fondazione.
L’appello di Madonna – Dopo il discorso d’apertura del Principe Harry, Madonna, invitando a partecipare alla raccolta fondi promossa da Chime for Change, ha urlato dal palco: «Ci sono donne che rischiano la vita per far conoscere al mondo la violenza di cui altre donne sono vittime, insegnanti, giornaliste, registe. Io non ci sto e non dovete accettarlo neanche voi». Sono stati raccolti 3,5 milioni di euro che verranno distribuiti a più di 200 organizzazioni no profit sparse in 70 paesi nel mondo.
La partecipazione di Laura Pausini – A dire no alla violenza sulle donne c’era anche Laura Pausini, l’unica cantante italiana a partecipare al concerto, che ha interpretato Io canto e It’s not goodbye, la versione inglese di In assenza di te. «Non ho partecipato a questo evento con l’ambizione di aprirmi un nuovo mercato ma con l’entusiasmo di appoggiare un progetto in cui credo fermamente. Ne conosco di donne sfortunate», – ha dichiarato la Pausini – «tante ragazze che mi scrivono e che non denunciano le violenze subite perché non hanno fiducia nella giustizia – cosa succede dopo? ci sono pene adeguate per chi commette questi reati? le donne che denunciano sono tutelate da ulteriori ritorsioni? Non credo, come dicono, che la violenza sulle donne sia aumentata negli ultimi anni. Per decenni, secoli, questa è stata una realtà sommersa, non se ne parlava, le famiglie facevano muro affinché nulla trapelasse all’esterno, e in molti casi è ancora così; un problema di educazione, dunque».
L’emergenza in cifre – Non solo musica dunque, ma anche numeri; cifre che riguardano il mondo delle donne e che sono state elencate per ribadire la necessità di un cambio di rotta: due terzi degli analfabeti del mondo sono donne; il 60 per cento dei bambini che non frequentano le scuole dell’obbligo sono donne; il 70 per cento delle donne ha subito almeno una volta nella vita violenze fisiche o sessuali; 800 donne al giorno muoiono di parto o di gravidanza; l’80 per cento degli 800mila esseri umani che ogni anno vengono venduti o scambiati come schiavi sono donne; ogni anno 10 milioni di ragazze sotto i 18 anni devono accettare un matrimonio combinato;
- Laura Pausini
- Le madrine dell’evento
- Madonna
E ci fermiamo qui; è sempre bello vedere il mondo dello spettacolo impegnato in difesa dei diritti delle persone e delle donne, ma allo stesso tempo speriamo che non serva necessariamente un evento straordinario per essere colpiti da questi numeri.
Piera Boca
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