Lolita: Nabokov suscita scalpore dal 1955

Lolita: Nabokov suscita scalpore dal 1955

Lolita: Nabokov suscita scalpore dal 1955. Oggi è annullato lo spettacolo a Bologna, come nel 1955 la trama sulla pedofilia trovava difficoltà nella pubblicazione.

Annullato Lolita a Bologna Lolita non andrà in scena a Bologna il 30 e 31 ottobre. Nabokov continua a suscitare scalpore dal 1955: la direzione artistica del Gender Bender, festival dedicato all’identità di genere, ha richiesto la modifica del copione per salvaguardare la salute fisica e la moralità della piccola interprete Olga Bercini, 11 anni, che interpreta Lolita nello spettacolo. La compagnia risponde con l’accusa di censura e l’annullamento dello spettacolo stesso. D’accordo con la compagnia la pediatra di Olga e i genitori: “La relazione tra noi e Olga non si sostanzia in un mero rapporto di lavoro, ma si basa prima di tutto su una relazione umana. Per noi è chiaro che al primo posto sta il benessere di Olga, fisico e morale. Siamo coscienti che Olga è una ragazzina e che la priorità per lei è crescere in modo armonico e sereno” dice la compagnia.

Lolita-dal-film-di-Kubrick

Lolita Vladimir Nabokov scrive la sua cara Lolita nel 1955, romanzo che lui amerà più di tutti. Humbert Humbert è un bambino che si innamora di Annabel, piccola “ninfetta” che muore quattro mesi dopo, e poi un adulto con l’ossessione per le dodicenni: la sua vita cambia con l’incontro di Lolita, attraente bambina del New England di cui diventerà il patrigno. “Sono convinto che in un certo modo magico e fatale Lolita cominciò con Annabel”, racconta il protagonista all’esordio del romanzo. A causa della trama esplicita che richiamava la pedofilia e l’incesto, Lolita visse molte complicazioni per quanto riguarda la pubblicazione. Trovò risposta soltanto dalla casa editrice erotica Olimpya press nel 1955. La prima edizione americana del 1958 sancì Lolita come best-seller: dopo Via col vento fu il primo libro a vendere 100 000 copie nelle prime tre settimane di pubblicazione.

Storia di un’ossessione – Impressiona quanto noi lettori di Lolita siamo Humbert humbert mentre leggiamo, anche contro la nostra volontà. Nabokov realizza una mimesi assoluta mediante il discorso in prima persona del protagonista, in questa viaggio soggettivo nelle sue più recondite ossessioni. Il romanzo si inaugura quasi a inno: “Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia.” e si chiude con un’altra preghiera: “Penso agli uri e agli angeli, al segreto dei pigmenti duraturi, ai sonetti profetici, al rifugio dell’arte. E questa è la sola immortalità che tu e io possiamo condividere, mia Lolita.”. Storia di un’ossessione che non è giudicata, ma che è ritratta nella sua semplice quanto a volte terribile realtà.

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