L'ex tata killer Loise Woodward è incinta. Sono passati 16 anni dalla tragica storia di Boston e lei continua a dichiararsi innocente
LONDRA– La vita continua, qualsiasi cosa succeda. E oggi, a Londra, l’ex tata killer Loise Woodward è incinta del suo primo figlio. Dopo gli Stati Uniti e la tragica storia, è tornata in Gran Bretagna, si è sposata con l’imprenditore Antonio Elkes ed è felice. O almeno, così dicono gli amici: “Ha un aspetto diverso ora, più felice. So che ha sempre voluto un bambino e ora sta finalmente accadendo.”. Louise Woodward è incinta del suo primo figlio e continua a dichiararsi innocente. Ci sono due alternative. La prima è essere innocente e avere tutta l’America che continua a reputarti un’assassina. La seconda è essere colpevole e non ammetterlo mai. Vivere auto-convincendosi della tua innocenza, mentre la finzione ti logora lentamente. Qualunque sia lo stato delle cose, non deve essere facile.
14 febbraio 1997– Era il 1996 quando Loise Woodward lascia la Gran Bretagna per il suo anno sabbatico negli Stati Uniti. Trova un lavoro da baby-sitter a Boston: è la tata del piccolo Matthew Eappen. È il 14 febbraio 1997 quando Loise chiama il 113: “Correte, c’è un bimbo in coma”. Confessa a un poliziotto di essere stata “un po’ troppo brusca con Matthew”, ma durante il processo nega la dichiarazione. Il piccole muore per frattura al cranio e un coagulo al cervello, i sintomi della sindrome di un bambino che è stato scosso violentemente.
Rilasciata– Loise fu condannata dagli Stati Uniti all’ergastolo, accusata di aver ucciso il piccolo Matthew Eappen in un raptus di collera contro i genitori che le avevano imposto il coprifuoco perché spendeva cifre esorbitanti in telefonate e faceva le ore piccole in città. Lei continua a reputarsi innocente, sostenuta dalla difesa che avanza la convinzione che la frattura risalga a un periodo precedente e quindi agli stessi genitori e imponendo così alla giuria di non optare per mezze scelte, ma di decidere tra innocenza e omicidio. La Gran Bretagna si schiera a difesa di Loise perché ovviamente un inglese non può essere colpevole di aver ucciso un bambino di otto mesi. Ma l’ergastolo è confermato, con possibilità di libertà vigilata dopo 15 anni scontati in prigione. Loise Woodward sarà rilasciata dopo 279 giorni per aver vinto un ricorso che afferma l’omicidio colposo. Oggi è incinta. Chissà cosa vedrà nel bambino che nascerà: un’accusa ingiusta che l’ha marchiata a vita o il simbolo della sua violenza assassina.
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