Leonora Longhin licenziata perché malata di cancro. La 27enne affida il suo sfogo a facebook.
L’incredibile storia di Leonora Longhin – Leonora Longhin è una ragazza di 27 anni, igienista dentale di professione, fino a qualche tempo fa. La sua storia ha dell’incredibile e suscita rabbia e sdegno. Leonora inizia a lavorare, da dicembre 2014, presso una catena di dentisti low cost, soddisfatta e felice del suo lavoro Un giorno della scorsa primavera la giovane donna scopre di avere un tumore. Inizia le varie procedure previste per il suo caso, cure, operazioni e tanto coraggio per affrontare un mostro come il cancro. Viene operata una prima volta e una seconda. Al momento della scadenza del contratto trimestrale, il 30 settembre le viene comunicato improvvisamente che quello è il suo ultimo giorno e che l’azienda non ha intenzione di riassumerla. “Il lavoro è dignità. Io sarei in grado di lavorare nei giorni in cui sto bene. Ho voglia di vivere e lavorare” ha dichiarato la ragazza.
“Un ceffone alla voglia di vivere” – Una storia vergognosa. La giovane Leonora Longhin si ritrova a casa, senza lavoro dopo due serie operazioni chirurgiche per la rimozione di un tumore maligno aggressivo. “Penso che guardare esclusivamente al profitto abbia ben poco a che fare con la civiltà in cui crediamo di far parte. È un ceffone alla voglia di vivere. Il team di Vittorio Veneto funziona bene, c’è un tessuto umano straordinario. Penso che un’azienda sia fatta dalle persone e non solo dai numeri”. Lasciata a casa per profitto, senza considerare la sua situazione e senza preavviso.
Il post di Leonora Longhin sulla sua storia – “Cari amici, vi voglio raccontare la storia di una ragazza di 27 anni, che ha una vita normale, un lavoro normale ma che le piace tanto. Si sente soddisfatta ed è contenta di collaborare con delle colleghe fantastiche e trova stimolante l’ambiente in cui lavora. Un giorno questa ragazza scopre di avere un tumore, che va operato al più presto, e dopo il periodo necessario per la ripresa, riprende a lavorare con lo stesso entusiasmo di prima. Arriva anche il momento però della chemioterapia, che inghiotte tutte le energie, ma dopo la prima settimana, questa ragazza decide di continuare a lavorare, alternando riposo e lavoro. Una cosa importantissima, che porta nella vita della sana normalità, in momenti in cui non c’è purtroppo nulla di normale. Succede che un giorno scade il contratto e questa ragazza scopre 5 minuti prima di finire il suo turno che dai piani alti, dove lavorano i supermegadirettori che non l’hanno mai conosciuta e contano solo numeri e profitti, hanno deciso che rinnovare il contratto in una situazione del genere è un costo che l’azienda non vuole sostenere. Il giorno dopo questa ragazza chiede un incontro con questo supermegadirettore, ma al telefono quest’ultimo afferma che sia più facile avere un’udienza con Papa Francesco che un appuntamento con lui. La ragazza però non demorde, continua la sua conversazione spiegando tutta la situazione, parlando dell’amarezza di scoprire che nel 2015 non sia possibile per un malato di cancro non poter conservare il suo posto di lavoro. La risposta del supermegadirettore è stata che lui è un imprenditore e deve stare attento ai numeri far quadrare i conti, se i consulenti del lavoro dicono di tagliare i costi, si taglia. La ragazza conclude la telefonata dicendo che guardare esclusivamente al profitto è una barbarie che ben poco ha a che fare con la Civiltà in cui crediamo di far parte. È un furto di dignità, una mancanza di umanità, un ceffone alla voglia di vivere. La ragazza ringrazia il supermegadirettoreimprenditore per il tempo che le ha donato, saluta e riattacca. MORALE: LA RAGAZZA PENSA LEI UN GIORNO GUARIRÀ, MA IL SUPERMEGADIRETTORE RIMARRÀ UNO STRONZO DI MERDA A VITA”.
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