Lei ha 48 ore di vita, lui la sposa in ospedale: “Non potevo abbandonarla, volevo farla felice”

Lei ha 48 ore di vita, lui la sposa in ospedale: “Non potevo abbandonarla, volevo farla felice”

A lei rimangono 48 ore di vita, il fidanzato la sposa in ospedale. "Volevo farla felice" ha raccontato l'autore di questo gesto romantico.

Le rimangono 48 ore di vita, ma lui la sposa in ospedale – Ha deciso di sposare la sua fidanzata nella sala d’attesa dell’ospedale dopo aver scoperto che le restavano solo 48 ore di vita. E’ il gesto romantico dell’innamoratissimo Jack Beniston che non aveva nessuna intenzione di lasciar andare la sua fidanzata prima di essersi ufficialmente sposati. Come riportato dal Mirror, la giovane Michelle O’Connor ha scoperto di essere affetta da un grave cancro cervicale dopo soli due mesi dalla nascita della loro piccola Martha, ed ha sempre avuto il supporto del fidanzato Jack, che ha voluto realizzare il loro desiderio e non ha rinunciato a passare tutto il tempo possibile con lei. Il loro matrimonio è stato celebrato a pochissime ore dal decesso della donna, avvenuto a soli due giorni dalla cerimonia.

sposa-moglie-malata-terminale-in-ospedaleIl racconto dello sposo – “I medici mi dissero che avevano le strutture adatte a farci sposare quello stesso giorno, se era quello che volevamo e appena l’ho sentito ho deciso di farlo. Fortunatamente sono riuscito a portare in ospedale le nostre famiglie e qualche caro amico. Le infermiere, una volta finito il turno, hanno passato un’ora a decorare la sala d’attesa per il matrimonio, rendendola irriconoscibile. Guardare Michelle attraversare il corridoio è stato incredibile, era davvero bellissima. E’ stato un matrimonio perfetto anche se straziante, ma lei era felice e per me non contava nient’altro” ha raccontato Jack Beniston, parlando del matrimonio organizzato al Peterborough City Hospital. La coppia è riuscita a passare insieme anche la prima notte di nozze, come ha spiegato Jack con queste parole: “Non potevo abbandonarla, mi si sarebbe spezzato il cuore. Ci hanno dato una stanza molto bella per la prima notte di nozze, addobbata come se fossimo in luna di miele. La gente mi diceva di tornare a casa per una notte, ma non mi sarei mai perso uno degli attimi che ci restavano da passare insieme per nulla al mondo“.

L’amore di Jack, Michelle e della piccola Martha – “Prima che si ammalasse passavamo ogni momento della giornata insieme e parlavamo moltissimo. Abbiamo deciso che la morte imminente non avrebbe cambiato nulla per noi due. Non facevamo altro che parlare per giorni e giorni; qualche volta la accompagnavo fuori a prendere una boccata d’aria fresca, mentre altre volte restavamo in stanza tutto il tempo. Non le avevo detto che era terminale, ma sapeva che la sua fine si stava avvicinando. Ogni giorno diventava più debole e dormiva di più. Era solo questione di tempo” ha raccontato Jack Beniston. Dopo la morte di sua moglie Michelle, l’uomo è tornato a casa dei suoi genitori insieme alla sua piccola Martha, di soli otto mesi. “La nostra bambina è stata la migliore terapista che potessi avere, mi ha fatto capire che avevo ancora qualcosa per cui vivere. La amo tantissimo, è meravigliosa” ha dichiarato Jack, l’uomo che ha saputo realizzare il sogno d’amore della moglie malata terminale, sposandola in ospedale.

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