Leggi sulla prostituzione: il 20 febbraio 1958 era approvata la Legge Merlin che aboliva le case di prostituzione. Da allora com'è cambiata la situazione?
Leggi sulla prostituzione: la Legge Merlin del 20 Febbraio 1958 – Il 20 Febbraio 1958 il Parlamento italiano approvava la Legge Merlin, dal nome della senatrice socialista Lina Merlin che l’aveva proposta, sulla regolamentazione della prostituzione. In Italia esistevano le “case di prostituzione”, locali domestici dove le donne maggiorenni e consapevoli mercificavano volontariamente il proprio corpo, ma vennero chiuse con l’approvazione della Legge Merlin. La senatrice aveva dedicato la sua attività politica al raggiungimento di questo obiettivo, mossa dall’esempio della Francia, che già nel 1946 aveva chiuso le “case di prostituzione“, e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, che tra l’altro prevedeva la repressione dello sfruttamento della prostituzione. La Legge Merlin, n. 75 del 20 febbraio 1958, che stabilisce l’“abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui”, è stata parzialmente modificata il 13 maggio 2011 dalla Corte di Cassazione che ha riconosciuto il meretricio come un’attività ‘legale’.
Legge Merlin: pro e contro – Dall’approvazione della Legge Merlin il 20 febbraio 1958 sorse un acceso dibattito, vivido ancora oggi, tra le fazioni politiche e nell’opinione pubblica, poiché da un lato si destituiva dal titolo di legalità una pratica, quale la prostituzione, che deturpa l’essere umano, dall’altro però il fenomeno non poteva essere arrestato e chi prima praticava la prostituzione in centri appositi adesso si iniziava a riversare per strada. Col passare degli anni, ciò che più si temeva si è andato accentuando soprattutto con le numerose immigrazioni. Sono sempre più oggi, infatti, le donne che si prostituiscono per le strade. La modifica della legge nel 2011 è stata rivolta ad arrestare il fenomeno dilagante per le vie cercando di internarlo in luoghi chiusi, in quanto, giudicando la pratica come legale, ne lascia il verificarsi all’interno di case che tuttavia non sono adibite principalmente a quello scopo, non sono cioè “case di prostituzione“, rimaste abolite.
Zona a luci rosse: a Roma nel 2015 – Entro aprile 2015 verrà aperta a Roma una red light zone, ovvero una zona a luci rosse nel quartiere dell’Eur dove la prostituzione sarà monitorata contro il suo sfruttamento, che è reato, e contro il suo degrado. I clienti che si affacceranno in quella zona non avranno sanzioni e le donne, maggiorenni consapevoli, che si prostituiranno, saranno soggette a controlli sanitari e a tutela da parte delle autorità. Forse che pian piano si cerchi di ricreare centri isolati per la prostituzione? Oltre ogni dibattito e libera opinione, la zona a luci rosse è stata un progetto promosso dall’Assessore alle Pari Opportunità al fine di monitorare il fenomeno della prostituzione e impedirne il degrado nei centri urbani abitati.
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