Abrogata la legge che sanciva il reato di omosessualità
La legge antigay – Era stata approvata pochi mesi fa, con grande clamore, la legge antigay in Uganda. La legge, ferma in Parlamento dal 2010 e approvata nel dicembre 2013, sanciva, in poche parole, il reato di omosessualità: vietato avere relazioni con persone dello stesso sesso, vietato persino parlarne o condurre discussioni a tema. Pur essendo stata eliminata la pena di morte, restava aperta la possibilità di punire con l’ergastolo e alcune clausole –meno conosciute – stabilivano la punizione fino a tre anni di carcere anche di chi, avendo scoperto l’omosessualità di una persona, non l’avesse denunciata alle autorità. Questa legge antigay, che ha sollevato polemiche in tutto il mondo, oggi è stata abrogata.
Perché l’abrogazione – In realtà, questa abrogazione non è a tutti gli effetti una vittoria degli attivisti per i diritti umani. La legge antigay, infatti, è stata abolita per un questione tecnico-burocratica: dopo essere stata ferma per anni, era stata fatta passare, lo scorso dicembre, pur non avendo ottenuto la maggioranza. Tuttavia, non si può negare il fatto che, concretamente, questa abrogazione rappresenti comunque un passo avanti per gli attivisti che lottano per la libertà e per i diritti umani. Frank Mugisha, presidente di Smug (Sexual Minorities Uganda), che all’epoca dell’approvazione aveva soltanto potuto rilevare il suo stato d’illegalità, oggi ci dice che la battaglia contro la legge sarebbe continuata e continuerà tuttora. Non soltanto una battaglia che elimini le discriminazioni a livello giuridico, ma una lotta fatta per cambiare quella mentalità che considera l’omosessualità una devianza da contenere.
Legge antigay nel mondo – Per quanto clamoroso, l’Uganda non è stato l’unico caso in cui un paese ha trattato l’omosessualità alla stregua di un reato da sanzionare o punire. Mentre in alcuni paesi del Sud America e del Nord Europa è previsto anche il matrimonio, alcuni si stanno aprendo or ora –si parla per l’Italia di una proposta di unioni civili da discutere nel settembre prossimo – in determinate nazioni la pena di morte o l’ergastolo per gli omosessuali sono tuttora in vigore: si tratta soprattutto di paesi dell’Africa e del Medio Oriente. L’Uganda, da paese simbolo più duro nella repressione delle minoranze sessuali, si trasforma –forse un po’ per caso, ma con piacere – in un esempio da seguire.
COMMENTI
[…] con pene severe, a volte anche con la pena di morte. Ci sono state delle piccole vittorie, come l’abrogazione della legge anti gay in Uganda qualche mese fa; ma la situazione permane pressoché stabile nel resto del continente: se […]
[…] – Essere omosessuale in Uganda è difficile visto che è considerato proprio come un reato (la legge antigay era stata abrogata tempo fa). Una donna è stata stuprata da un branco di quattro uomini perché hanno scoperto che era […]