Le t-shirt femministe fatte da operaie sottopagate

Le t-shirt femministe fatte da operaie sottopagate

Paradossi su un'isola delle Mauritius – Una strana visione del femminismo quella alla base della campagna della Fawcett Society a favore dei diritti d

Paradossi su un’isola delle Mauritius – Una strana visione del femminismo quella alla base della campagna della Fawcett Society a favore dei diritti delle donne. Al centro della campagna, infatti, vi sono alcune t-shirt con slogan femministi, del tipo “This is what a feminist looks like” (Ecco come è fatta una femminista), particolarmente apprezzate da alcuni leader politici britannici, come Ed Miliband, Nick Clegg e Harriet Harman, che le hanno sfoggiate in più occasioni. Le t-shirt femministe, vendute a circa 57 euro al pezzo sono prodotte da una fabbrica su una delle isole Mauritius, di proprietà della Compagnie Mauricienne de Textile (CMT). Secondo quanto riporta il Daily Mail, le t-shirt femministe sarebbero prodotte da operaie pagate circa 6.000 rupie al mese, ovvero 80 euro e qui, come è chiaro, sarebbe il paradosso.

t-shirt-femministe-fawsett-societyLe scoperte del Daily Mail – Il Daily Mail ha visitato una delle sei aziende che producono le t-shirt femministe, su un isola di proprietà della CMT, e ciò che ha scoperto è agli antipodi rispetto a quello che dovrebbe essere il progetto che ha portato alla produzione delle magliette: la lotta per i diritti delle donne. Oltre ad essere retribuite con un salario ridicolo rispetto al lavoro svolto (la loro retribuzione è pari a un quarto del salario medio del Paese), le operaie sono costrette a dormire in 16 su un’unica stanza. E a questo punto è spontaneo chiedersi, dov’è il femminismo qui?

La reazione del sindacato – Durissima è stata la reazione della presidente del sindacato dei lavoratori tessili Fayzal Ally Beegun dopo aver appreso la notizia. La presidente ha stigmatizzato l’uso a fini politici delle t-shirt femministe, e si è detta scandalizzata dal modo in cui vengono trattate le operaie che le producono. L’associazione, dal canto suo, ha assicurato che se saranno confermate le indagini del Daily Mail, tutte le magliette verranno tempestivamente ritirate dal mercato.

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