La paura è un sentimento innato: fuori dal grembo materno, il piccolo si sente improvvisamente esposto all’aria fredda, alle luci, ai rumori forti, e il pianto indica il suo spavento.
La paura – La paura è un sentimento innato: fuori dal grembo materno, il piccolo si sente improvvisamente esposto all’aria fredda, alle luci, ai rumori forti, e il pianto indica il suo spavento. Non appena il bambino ritrova l’abbraccio caldo della mamma, si tranquillizza. Ogni fase della sua vita è caratterizzata da determinate paure. Come affrontarle e farle superare al bambino?
Le paure dei primi mesi di vita – Nei primi mesi di vita, le paure del bebè nascono dal suo sentirsi vulnerabile, dall’avere bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui. La continua presenza degli adulti e il costante contatto con loro sono importanti, in quanto consentono al bambino di trovare rassicurazione e di tollerare qualche attimo di separazione. La paura che la mamma si allontani scatta facilmente nel bebè e il pianto afferma il suo bisogno di avere accanto gli adulti che lo proteggono. Intorno ai 7-8 mesi, compare la paura dell’ estraneo, che sia una persona o un luogo. I primi mesi, i bambini sorridono a tutti perché vedono una sagoma; dal settimo mese invece, iniziano a distinguere le persone. I genitori non devono rimproverare il piccolo se si mostra impaurito.
Le paure ad un anno di vita – Dopo il primo compleanno, il piccolo è ormai in grado di sopportare un distacco più lungo dalla mamma, perchè ha compiuto delle nuove acquisizioni sul piano cognitivo e riesce a capire che la mamma può andarsene, ma ritorna. Verso i due anni, appaiono le “paure sintomatiche”, come quella del buio, degli animali, dei rumori forti o del temporale. Queste paure, rappresentano ciò che sfugge al controllo del bambino e che sente di non poter dominare. In questi casi, bisogna rispettare le ansie del bambino, ascoltarlo e parlarne insieme. Le coccole sono importanti per rassicurarlo.
Le paure tra i due e i tre anni di vita – In questa fase di vita, compaiono nel bambino le paure per ciò che rappresenta una minaccia alla sua integrità fisica ed è a questo punto che scatta il timore del sangue, o quello legato a mostri, orchi, streghe e personaggi fantastici. In questi casi, i genitori possono provare ad aiutare il bambino, parlando delle paure che rovavano anche loro da piccoli, e di come poi, siano passate. Un’altra strategia può essere quella di raccontare una favola che per protagonista abbia un bambino con le sue stesse paure, perchè con questo tipo di linguaggio si possono alleviare le insicurezze dei bambini.
COMMENTI