Le giovani donne cinesi contro il tabù del sesso muovono la campagna per I monologhi della vagina. Accusate di essere agenti della depravazione occidentale
I monologhi della vagina– Le giovani donne cinesi lottano per I monologhi della vagina: in una Cina che ha ormai invertito i paradigmi femminili, è giusto rompere anche il tabù sul sesso. Il boom economico è dovuto anche (e soprattutto) a loro: le donne che sono riuscite a uscire dal ruolo tradizionale e che con il loro apporto creativo si sono affermate come imprenditrici e businesswomen. Nei giorni scorsi un gruppo di studentesse dell’università per gli Studi stranieri di Pechino ha lanciato la campagna pubblicitaria per “I monologhi della vagina”, il testo teatrale di Eve Ensler che ha fatto ormai il giro del mondo e che oggi approda finalmente anche in Cina. Le giovani donne cinesi usano i potenti mezzi dei social: pubblicano le foto con i loro monologhi della vagina che in poco tempo ottengono moltissimi consensi su Sina Weibo, il Twitter cinese, fino ad arrivare alla rivista Usa Foreign Policy.
Accusate di essere le agenti della depravazione occidentale– Si fanno fotografare con i cartelli in mano che recitano: “La mia vagina dice: non considerarmi solo una parola sensibile“. “La mia vagina dice: sono sexy, ma non per questo puoi molestarmi“. “La mia vagina dice: può entrare qualcuno solo se lo dico io“. E così mentre I monologhi della vagina sbarcherà al campus dell’università nelle prossime settimane, una certa Cina risponde alla sfrontatezza delle giovani cinesi: le ragazze sono state accusate di essere prostitute, agenti della depravazione dell’Occidente. Mentre la Cina va avanti perseguendo senza sosta l’ideale economico prima di ogni altra cosa, c’è un’altra Cina, quella della giovani donne e dei giovani uomini, che continua la strada verso una maggiore libertà. La Cina dovrà presto risolvere questo divario tra modernità economica e conservatorismo di pensiero.
Il testo teatrale di Eve Ensler– I monologhi della vagina sono un importante passo per l’abolizione definitiva del tabù del sesso: Eve Ensler ha scritto il celebre testo nel 1996 dopo aver parlato con più di duecento donne di cosa ne pensavano del sesso, della violenza, delle relazioni. L’autrice aveva dichiarato che l‘interesse per le vagine era legato alla coscienza di crescere in una società violenta: “L’emancipazione delle donne è profondamente connessa alla loro sessualità” e “io sono ossessionata dall’idea di donne violate e stuprate, e dall’incesto. Tutte queste cose sono profondamente legate alle nostre vagine.”. E così nascono i monologhi: Eve Ensler intende la coscienza della vagina come accettazione del sé femminile. Ogni anno viene aggiunto un monologo per continuare a parlare dell’evoluzione della figura femminile nel mondo. E oggi tocca a alla Cina.
COMMENTI
[…] più diritti. Certo, c’è una Cina retrograda che dovrà fare un lungo cammino di democrazia (come ci dimostrano appena ieri le accuse alle giovani donne cinesi per loro campagna su I monologhi …), ma le riforme sono il primo passo verso la coscienza della […]