Se le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive cambiano la storia, verrebbe da dire parafrasando il titolo di un famoso libro della psicologa Ute Ehrhardt. E proprio a queste ultime è dedicata la graphic novel per adolescenti “Le cattive ragazze” (Sinnos, 2013), che racconta con disegni e dialoghi pungenti le storie di 15 donne realmente esistite, più o meno famose ma comunque anticonformiste e coraggiose.
Se le brave ragazze vanno in paradiso, quelle cattive cambiano la storia, verrebbe da dire parafrasando il titolo di un famoso libro della psicologa Ute Ehrhardt. E proprio a queste ultime è dedicata la graphic novel per adolescenti “Le cattive ragazze” (Sinnos, 2013), che racconta con disegni e dialoghi pungenti le storie di 15 donne realmente esistite, più o meno famose ma comunque anticonformiste e coraggiose. Nellie Bly, ad esempio, fu la prima giornalista d’inchiesta a lavorare sotto copertura nel 1885, mentre Antonia Masanello, vestita da uomo, fu l’unica a combattere nell’esercito dei Mille insieme a Garibaldi. Per non parlare della celeberrima Marie Curie, Nobel per la fisica nel 1903 e per la chimica nel 1911, insieme al marito Pierre. Perché, come spiega nell’introduzione Cecilia D’Elia, «la libertà delle donne riguarda anche gli uomini, perché cambia anche la loro vita». Insomma, è contagiosa.
“La libertà delle donne è contagiosa”. Anche per gli uomini – Fu proprio Pierre Curie, infatti, a pretendere che il Nobel fosse assegnato anche alla moglie, sua indispensabile alleata negli studi sulle radiazioni, che portarono poi alla scoperta del radio e del polonio. E fu il marito di Alfonsina Strada a regalarle per le nozze la tanto sognata bicicletta da corsa: nel 1924, lei sarebbe stata la prima donna a partecipare al Giro d’Italia. “Non esistono wonder women, ma solo donne che si mettono in gioco e lottano”, dice Assia Petricelli, sceneggiatrice della graphic novel, sottolineando la presenza nel libro di uomini complici, che non hanno paura delle cattive ragazze e le amano anche per questo.
Ma perché cattive? – “ Perché hanno lottato per affermare se stesse e i propri desideri, rifiutando di conformarsi a un modello imposto”, spiega ancora Assia, e “quando si mettono in discussione stereotipi e tradizioni consolidate si finisce per incorrere nella condanna sociale”. Come nel caso di Olympe de Gouges, drammaturga francese che, durante la Rivoluzione, fu condannata alla ghigliottina e uccisa, per aver chiesto parità di diritti per le donne. Motivo della condanna: “aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso”.
Primavere arabe e latinoamericane: le cattive ragazze sono in tutto il mondo – Altro merito di quest’opera per ragazzi, utilissima anche per gli adulti, è quello di aver guardato in ogni angolo del mondo, senza limitarsi a una visione strettamente europea e occidentale. Assia ricorda le donne protagoniste anche di grandi movimenti di liberazione, come le primavere arabe e i movimenti latinoamericani. Fra le “Cattive ragazze” del fumetto ci sono anche personaggi da noi poco noti, come Nawal El Saadawi, medico, scrittrice e attivista egiziana, che ha denunciato le mutilazioni genitali femminili, e a 80 anni manifesta in piazza Tahrir. Oppure Domitilla Barrios, boliviana, che partecipò alle lotte dei minatori del XX Siglo insieme a molte altre donne, aprendo una crepa che avrebbe fatto crollare la dittatura nel suo paese. Ma c’è anche un altro motivo per cui questa piccola grande opera è particolarmente moderna, e ce lo ricorda Sergio Riccardi, disegnatore del fumetto: “Questa è la prima graphic novel ad ‘alta leggibilità’. Il font usato, ‘leggimi’ della Sinnos, è progettato appositamente per facilitare la lettura a chi ha problemi di dislessia o difficoltà di lettura”. Merito anche di scelte attente a innovative da parte della Casa Editrice Sinnos, una cooperativa sociale nata in un carcere nel 1990, raccontando le storie dei primi immigrati arrivati in Italia, e cresciuta poi aggiungendo altre collane, anche per ragazzi. Perché con i libri si può anche cercare di cambiare il mondo, e a volte ci si riesce.
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“Cattive ragazze. 15 storie di donne audaci e creative”, A. Petricelli e S. Riccardi, Sinnos 2013
Gli autori:
Assia Petricelli, sceneggiatrice e documentarista (assiapetricelli.blogspot.it),
Sergio Riccardi, character designer e storyboard artist (sergioriccardi.blogspot.it).
L’intervista de Linkiesta ad Assia Petricelli e Sergio Riccardi: http://www.linkiesta.it/graphic-novel-le-ragazze-cattive#ixzz2XvlaVsMl
La Casa Editrice Sinnos: http://www.sinnos.org/.
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