Laura Boldrini: minacce sul web a sfondo sessuale

Violenza, non c’è altro nome quando una donna viene minacciata. Si chiama violenza psicologica quella che viviamo noi donne quotidianamente e, specialmente quando una donna presiede una carica alta istituzionale, diventa mirino di fanatici che usano spesso il web come strumento di tortura psicologica.

Violenza, non c’è altro nome quando una donna viene minacciata. Si chiama violenza psicologica quella che viviamo noi donne quotidianamente e, specialmente quando una donna presiede una carica alta istituzionale, diventa mirino di fanatici che usano spesso il web come strumento di tortura psicologica. Come ha denunciato con forza la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, in un’intervista a La Repubblica.

presidente-laura-boldriniLaura Boldrini minacciata sul web – La Boldrini ha confidato le sue paure dinanzi le migliaia di minacce spesso a sfondo sessuale che gli arrivano dal web, ma coraggiosamente dice che è arrivato il momento di fare qualcosa: “C’è troppa anarchia in rete”, ha dichiarato a gran voce. Racconta, infatti, nell’intervista rilasciata, di avere paura più che altro per la figlia diciannovenne e per il fratello minore che soffre di una forma grave di autismo. Per lo più sono minacce di morte, di stupro, di sodomia, di tortura. Persone con nome e cognome che scrivono infamando la dignità della donna, in questo caso della Boldrini: “ti devono linciare, pu…”, “abiti a 30 chilometri da casa mia, giuro che vengo a trovarti”, “ti ammanetto ti chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata”, “gli immigrati mettiteli nel letto, tr…”.  Foto di donne sgozzate o stuprate con il volto della Boldrini. “Ma non ho paura io, adesso, di aprire un fronte di battaglia se necessario”, dichiara la Presidente della Camera e prosegue: “Daremo visibilità a un gruppo di fanatici? Sì, è vero. Ma non sono pochi, sono migliaia e migliaia, crescono ogni giorno e costituiscono una porzione del Paese che non possiamo ignorare: c’è e dobbiamo combatterla. Non posso denunciarli tutti individualmente: è un’arma spuntata, la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete, quando arriva la minaccia è già altrove, moltiplicata per mille. E poi non è una questione che riguarda solo me”.

Aggressioni sessiste contro le donne che rivestono incarichi importanti – Stando alle parole della Presidente della Camera, Laura Boldrini, due sarebbero i temi che questo nuovo Governo deve trattare a viso aperto: “Il primo è che quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni. E questa davvero è una questione grande, diffusa, collettiva. Non bisogna più aver paura di dire che è una cultura sotterranea in qualche forma condivisa. Io dico: un’emergenza, in Italia. Perché le donne muoiono per mano degli uomini ogni giorno, ed è in fondo considerata sempre una fatalità, un incidente, un raptus. Se questo accade è anche – non solo, ma anche – perché chi poteva farlo non ha mai sollevato con vigore il tema al livello più alto, quello istituzionale. Dunque facciamolo, finalmente”.

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Il problema della libertà di espressione – E poi c’è la seconda questione quella della libertà di espressione, invocata ogni volta che si oscura un sito, in un confine sottilissimo tra censura e libertà di opinione. Poi il Presidente della Camera fa un excursus di tutte le donne in questo momento oggetto di attacchi: C’è stato il caso della parlamentare del Movimento Cinque Stelle di cui è stata violata la posta personale. C’è il caso di una deputata oggi ministra che non ha più potuto accedere ai suoi social network e teme che a suo nome si possano divulgare messaggi non suoi. Poi ci sono le minacce di morte nei miei confronti. Tutte donne, lo dico come dato di cronaca. So bene che la questione del controllo del web è delicatissima – ha detto la Boldrini – Non per questo non dobbiamo porcela. Mi domando se sia giusto che una minaccia di morte che avviene in forma diretta, o attraverso una scritta sul muro sia considerata in modo diverso dalla stessa minaccia via web. Me lo domando, chiedo che si apra una discussione serena e seria. Se il web è vita reale, e lo è, se produce effetti reali, e li produce, allora non possiamo più considerare meno rilevante quel che accade in Rete rispetto a quel che succede per strada”.

Minacce in aumento per la Boldrini – Le minacce alla Bodrini sono aumentate dopo la visita del 12 aprile scorso alla comunità ebraica dove nel suo discorso faceva riferimento alla prima sentenza di condanna per antisemitismo ad un’associazione via web. E dal 28 aprile, dopo la sparatoria davanti al Palazzo Chigi, le minacce hanno avuto un’impennata: “Dovevano sparare a te”, “la prossima sei tu”, “cacati sotto, a morte i politici come te”. Ovviamente la Boldrini ha denunciato ma lei stessa afferma che è “come svuotare il mare con un bicchiere. Credo che ci dobbiamo tutti fermare un momento e domandarci due cose: se vogliamo dare battaglia – una battaglia culturale – alle aggressioni alle donne a sfondo sessuale. Se vogliamo cominciare a pensare alla rete come ad un luogo reale, dove persone reali spendono parole reali, esattamente come altrove. Cominciare a pensarci, discuterne quanto si deve, poi prendere delle decisioni misurate, sensate, efficaci. Senza avere paura dei tabù che sono tanti, a destra come a sinistra. La paura paralizza. La politica deve essere coraggiosa, deve agire”.

Federica Scorpo

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    […] Questo è quanto emerge dalla Stampa e da coloro i quali rappresentano da poco le Istituzioni. La Presidente della Camera sta lottando nell’orizzonte della difesa delle donne volendo introdurre l’istituto del […]