Si è tenuta questa mattina, alla presenza della Presidente della Camera Laura Boldrini, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio a Roma, il convegno ‘Le radici della nostra Repubblica. Triangoli di memoria’, un progetto di ricerca multimediale sulla storia delle donne nella Resistenza, le deportate politiche e razziali.
Si è tenuta questa mattina, alla presenza della Presidente della Camera Laura Boldrini, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio a Roma, il convegno ‘Le radici della nostra Repubblica. Triangoli di memoria’, un progetto di ricerca multimediale sulla storia delle donne nella Resistenza, le deportate politiche e razziali.
Le radici della nostra Repubblica. Triangoli di memoria – Quello di stamattina è stato un momento particolarmente toccante che ha riportato alla memoria le atrocità subite da molte donne che, all’epoca della Seconda guerra mondiale, sono state deportate e rinchiuse in campi di concentramento; costrette alla fame, ai lavori forzati, private di qualsiasi libertà, private perfino della loro dignità. Il convegno, che è stato promosso in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, è servito ad approfondire in maniera adeguata il forte appoggio che le donne hanno dato alla Resistenza italiana e la grande partecipazione femminile all’interno del movimento di liberazione. Una storia in Italia poco conosciuta, a differenza che negli altri paesi europei dove il “lager delle donne”, come era chiamato Ravensbrück (132 mila le deportate di 20 nazionalità europee tra il 1939 e il 1945, 92 mila vi trovarono la morte), è da tempo oggetto di ricerca storica.
L’abbraccio della Boldrini a Mirella Stanzione, ex deportata – Uno dei momenti più toccanti è stato senza dubbio l’intervento di Mirella Stanzione, ex deportata a Ravensbrück e membro del Comitato d’onore ANED. La donna, commossa dal ricordo delle atrocità subite, è stata sostenuta dall’abbraccio della Presidente della Camera, Laura Boldrini. “Il mio abbraccio a Mirella Stanzione, che oggi ha ripercorso ricordi dolorosi della detenzione in un lager nazista durante la Seconda guerra mondiale affinché la memoria sia di antidoto al ripetersi di tali orrori” – ha scritto sulla pagina ufficiale Facebook Laura Boldrini postando la foto che ritrae le due donne insieme. La Presidente ha poi continuato a commentare quello che è stata la giornata di oggi: “Troppo spesso siamo portati a pensare che la pace che viviamo in questa parte del mondo sia di tutti. Ma ci sono decine di conflitti ancora in corso, e le tecniche di annientamento che vengono usate sono quelle che vennero messe a punto allora. Ieri in Bosnia e oggi ancora in Congo. Ecco perché ricordare, ricostruire con cura, fissare nella memoria le testimonianze, riflettere è importante, per riconoscenza a chi ha dato la vita per la nostra democrazia; per il nostro presente e per le future generazioni”.
Photo credit: Facebook
COMMENTI
[…] cosa avrei voluto lavorare, subito dopo. Pensai subito a Ravensbrück, perché era una storia di donne straordinarie, di estremo coraggio, ma anche di estrema sofferenza e brutalità e non era ancora stata […]