Essere transgender nell'adolescenza è il tema del libro di Lisa Williamson "L'arte di essere normale". Ne parliamo su Female World.
“L’arte di essere normale”, di Lisa Williamson, è uno Young Adult che affronta una tematica importante: l’essere transgender nella società di oggi.
“L’arte di essere normale” e Lisa Williamson
Lisa Williamson è una giovane scrittrice di nazionalità inglese. Dal 2010 ha iniziato a lavorare per il Gender Identity Development Service, una struttura atta al supporto dei minori in conflitto con la propria identità di genere. Questa esperienza l’ha portata a scrivere una storia che esplorasse la tematica che ormai conosceva bene da un punto di vista adolescenziale; è nato quindi “L’arte di essere normale”, pubblicato nel 2015 e diventato, in breve tempo, un vero e proprio fenomeno editoriale.Ha infatti non solo guadagnato gli elogi di giornali quali il The Guardian (“Impressive and affecting”), ma uno strillone splendido da una delle colonne portanti della letteratura Young Adult odierna, Philip Pullman, che lo definisce “Un libro che cambia la vita, e la salva”. La storia della Williamson ha vinto in seguito prestigiosi premi letterari, quali il Waterstones Childrens Book Prize del 2016 ed il Leeds Book Award e, nel 2017, è approdato in numerosi paesi, tra i quali l’Italia. Il quasi neonato marchio HotSpot della casa editrice Il Castoro è destinato ai lettori dai 15 anni in su e si è distinto, sino a questo momento, per le scelte audaci e consapevoli, riconfermando una linea editoriale di grande qualità con questa scelta, edita con il sostegno di Amnesty International Italia.
Una nuova accezione di normalità
Quando lo conosciamo, David Piper ha appena compiuto quattordici anni; è una ragazza intrappolata in un corpo maschile che continua a crescere e irrobustirsi, suo malgrado. David si sente a disagio a scuola tanto quanto nel proprio corpo, ed è diviso tra il desiderio impellente di mostrare al mondo la propria vera personalità, e la necessità quotidiana di nascondersi il più possibile dagli sguardi altrui. David incontra Leo Denton, il “nuovo arrivato” a scuola, grazie alla propria espansività; si stupisce quando crede di condividere una qualche sorta di legame con l’adolescente ribelle e tenebroso che proviene dalle periferie di Eden Park. Seguiremo la storia dei due outcast in un’Inghilterra contemporanea, che è teatro di pregiudizi storici e, sembrerebbe, intramontabili. Nel panorama internazionale non è ormai raro imbattersi in una storia narrata da un punto di vista adolescenziale su tematiche LGBTQ+. In questo caso, la Williamson ci racconta, senza cedere a condiscendenza o trasgressione, cosa significa essere transgender nella vita reale, senza frasi fatte o grandi rivelazioni; con “L’arte di essere nromale” ci racconta, infatti, l’essere transgender come se fosse normale, perché lo è.
L’importanza della narrativa Young Adult
Siamo abituati ad una letteratura per ragazzi che non esprime a pieno le immense possibilità, e responsabilità, che il parlare agli adolescenti comporta. E’ comune, infatti, il ricorso a espressioni gergali e a un lessico banalizzato, in un tentativo perenne di proporre al lettore una cosa “giovane”, che parli come lui. La letteratura dovrebbe sempre involontariamente sentirsi responsabile di eventuali riflessioni e spunti di discussione, dovrebbe intraprendere un dialogo sulla contemporaneità, e perché no, in alcuni casi, raccontare esempi di una nuova normalità che fa parte del mondo aperto e globalizzato di cui siamo parte. Lisa Williamson, con “L’arte di essere normale“, è portatrice di questa bandiera scottante, che sorregge tuttavia con ottimismo e grazia. Scrive con semplicità e affetto, che traspira dalle pagine, per i propri personaggi: ragazzi e ragazze che non vengono definiti esclusivamente dall’essere transgender, gay, bisessuali ecc., ma che esistono come persone, prima di divenire etichette. Questo libro racconta una storia coraggiosa, senza imporsi con arroganza, il che la rende ancora più importante per operare nell’ideale condiviso: compiere un passo avanti sulle classificazioni di genere, orientamento sessuale ecc. Se parlassimo di più, e fossimo circondati da storie simili, l’essere transgender smetterebbe di essere un tabù e le nuove generazioni non si ritroverebbero costrette nelle categorie di normale o anormale.
Celeste Degl’Innocenti
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