Lampedusa, Giusi Nicolini: vita e battaglie di una “sindaca di frontiera”

Lampedusa, Giusi Nicolini: vita e battaglie di una “sindaca di frontiera”

Giuseppina Maria Nicolini, lampedusana, è stata eletta sindaco del comune di Lampedusa e Linosa l'8 maggio 2012, e la sua vittoria ha rappresentato una rivoluzione in molti sensi

“Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo”Le parole di rabbia e dolore del sindaco di Lampedusa, ieri, sono risuonate in tutte le televisioni italiane e hanno fatto il giro del web, insieme alle notizie sempre più drammatiche che provenivano dalla piccola isola siciliana, estremo Sud del nostro Paese e ponte verso il Mediterraneo, che troppo spesso si trasforma in luogo di morte per disperati in fuga da fame e guerre. “Il mare è pieno di morti”, ripeteva il sindaco in lacrime, chiedendo al presidente del consiglio Letta di venire a contarli di persona, come fanno ormai da anni i lampedusani, quando non possono salvare e accogliere i migranti da vivi.  

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2o12: la vittoria della sindaca ambientalista – Ma chi è Giusi Nicolini, battagliera e involontaria eroina di questa giornata così funesta per il Mediterraneo  e per l’Europa? Giuseppina Maria Nicolini, lampedusana, è stata eletta sindaco del comune di Lampedusa e Linosa l’8 maggio 2012, e la sua vittoria ha rappresentato una rivoluzione in molti sensi: unica donna fra i cinque candidati sindaco, aveva un passato di attivista ambientalista e antimafia. Storica esponente di Legambiente, per anni aveva diretto la Riserva Naturale dell’isola di Lampedusa,  distinguendosi per la lotta all’abusivismo edilizio sull’isola e per la tutela della spiaggia dei Conigli, il luogo simbolo dell’isola e più importante sito di nidificazione delle tartarughe marine in Italia. E sugli sbarchi, aveva espresso un chiaro dissenso sulle politiche nazionali e sulla campagna mediatica terroristica del 2011, convinta che l’ “esodo biblico” dall’Africa di cui si era parlato non ci fosse mai stato:  “non c’è stata nessuna invasione, ma naufragi!”.  

Novembre 2012, l’appello all’Europa: “morti vergogna e disonore” per tutti – Già dopo pochi mesi dalla sua elezione, nel novembre 2012, il sindaco aveva riscontrato la solitudine dell’isola delle istituzioni e della gente dell’isola di fronte alle continue tragedie del mare, lanciando un appello all’opinione pubblica e alle istituzioni europee. Giusi Nicolini denunciava innanzitutto le gravi carenze strutturali del territorio: “Da quando sono sindaco, ho gia’ contato 20 corpi senza vita. Mi sembrano un’enormita”. “Sono 15 anni che l’isola e’ meta dei barconi della speranza, ma ancora non esiste una camera mortuaria refrigerata e un luogo consono dove accogliere le bare. Anche il cimitero e’ al completo”.

E aggiungeva parole chiare e pesanti nei confronti delle istituzioni europee: “Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte a una strage che ha i numeri di una vera guerra”. “Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore”. Ma “se questi morti sono soltanto nostri – aggiungeva il sindaco – allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato”.

L’allarme “Antrace” e i messaggi di solidarietà – Poche settimane fa, il 2 settembre, è stata recapitata al Comune di Lampedusa una busta indirizzata al Sindaco Nicolini con la scritta “Antrace”, contenente polvere bianca. I vigili del fuoco hanno evacuato la struttura fino al rientro dell’allarme ed è partita un’indagine dei carabinieri, mentre arrivavano numerosi messaggi di solidarietà. Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ha parlato di “ennesima minaccia” con cui “si vuole bloccare il faticoso lavoro di risanamento e di lotta all’abusivismo messo in opera dal sindaco Nicolini”, e Green Italia ha sottolineato che il suo impegno “in favore della legalità e dei più deboli evidentemente costituiscono motivo di preoccupazione e risentimento per chi non vuole che Lampedusa sia modello di accoglienza umanitaria, oltre che di sviluppo attento alle ragioni dell’ambiente”.

Ma ancora non sapevano che una giornata ben più tragica d’inizio autunno avrebbe riportato il sindaco e tutta l’isola di Lampedusa al centro delle cronache e del dibattito politico, non solo nazionale.

 

COMMENTI

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    […] giovane palermitana, scrittrice e mediatrice culturale, intervista il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini, di cui tutti ricordiamo l’appello rabbioso e addolorato dello scorso 3 ottobre al governo […]

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    […] traccia mediatica, portando avanti il loro aiuto quotidiano. Ce ne sono tanti che lavorano al Centro d’accoglienza, oggi che gli sbarchi sono procedura istituzionale”(fonte […]

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    […] Come si può essere così disumani verso questi nostri fratelli?” ha dichiarato Giusi Nicolini riflettendo sul significato del prestigioso premio e sulla situazione contemporanea […]