Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un atto di solidarietà e denuncia che unisce quasi tutto il mondo per iniziativa dell’Onu. Oggi però vogliamo riflettere anche su come la parola donna si sia fatta nel corso degli anni più inclusiva. E’ giusto oggi denunciare anche la violenza di cui sono vittime le donne transgender?
Non solo donna – Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un atto di solidarietà e denuncia che unisce quasi tutto il mondo per iniziativa dell’Onu. Oggi però vogliamo riflettere anche su come la parola donna si sia fatta nel corso degli anni più inclusiva. E’ giusto oggi denunciare anche la violenza di cui sono vittime le donne transgender? Le polemiche che potrebbero aprirsi sono svariate e spesso, non ce ne vogliate, solo autoreferenziali. Una trans che ha concluso o sta svolgendo il percorso da MtoF, ossia da Male To Female, da uomo a donna, e che subisce violenza psicologica, sessuale o fisica è, ai nostri occhi, una vittima della violenza di genere, ed ha quindi ogni diritto a sentirsi inclusa nelle iniziative di questa giornata.
Violenza di genere – Il confine tra femminicidi e omicidi transfobici in moltissimi casi di cronaca si riduce a nulla. Secondo Transgender Europe l’anno scorso sono state uccise circa 265 persone trans, e le cifre per quanto riguarda aggressioni, stupri o pestaggi sono considerevolmente maggiori. Pensate poi che non è l’Europa a detenere l’ignobile primato di cui parliamo, bensì l’America latina.
Il silenzio uccide – Un dato sconfortante è la rilevanza mediatica data a questi fatti di cronaca in Europa, pressoché nulla. Anche a livello politico istituzionale va segnalato uno scoraggiante vuoto. L’intervento necessario da esercitare per ridurre questa tipologia di violenza riguarda l’aspetto economico. L’emancipazione di questi soggetti porterebbe inevitabilmente a una maggiore libertà, coscienza dei propri diritti e sicurezza. Senza operazioni che facilitino l’accesso al lavoro, questo salto in avanti non sarà mai possibile. C’è voluto molto per migliorare la situazione femminile, molti anni, molta partecipazione, molte denunce, e non è ancora sufficiente. La nuova frontiera saranno i diritti di queste donne inedite, neodonne che per ora appaiono vittime del forzato silenzio istituzionale che le imprigiona nella condizione di soggetti invisibili. Donne vittime prima del potere politico, che esercita la violenza peggiore, le ignora e così rende lecita la transfobia, i pestaggi, gli stupri, e gli omicidi.
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