Violenza di genere: una questione maschile

Violenza di genere: una questione maschile

La violenza di genere è una questione maschile: cosa sta succedendo agli uomini? Gli uomini e le donne sono entrambi vittima di uomini: apriamo gli occhi, non è una battaglia tra i sessi.

Cambiare il paradigma– “Voglio condividere con voi un ragionamento che cambia il paradigma con cui guardiamo alla violenza di genere”, così esordisce Jackson Katz in una conferenza su TED.com. “La violenza di genere è considerata una questione femminile che qualche bravo uomo deve risolvere, ma io ho un problema con questa definizione”, continua. E così Katz ribalta il paradigma dicendo: la violenza di genere è un problema degli uomini. Sostiene che la definizione “questione femminile” sia una parte del problema che identifica una vera e propria forma di pensiero mondiale. Quando gli uomini sentono “questione femminile” smettono di prestare attenzione: insomma, la violenza “è roba da donne” che loro non riguarda o se riguarda è perché si parla di intellettuali o santi che si fanno carico di denunciare la cosa. È un procedimento che accade anche nel nostro dare-commentare le notizie. Se John picchia Mary è John il soggetto che fa una determinata azione. Allora perché noi diciamo cose del tipo “Mary è stata picchiata da John”, “Mary è stata picchiata”,  facendo uscire dalla mappa mentale il soggetto dell’azione? Addirittura a volte questo definisce la nuova identità della donna che diventa “Mary è una donna maltrattata”. Da qui si passa velocemente ad accusare la vittima: il nostro cervello, in modo inconscio, il nostro sistema cognitivo è creato per accusare la vittima.

Jackson-Katz

Cambiare le domande– Così cominciamo a chiederci: “Ma perché le donne sono attratte da questi uomini? Perché ci tornano? Cosa indossava lei alla festa?”. Le persone non capiscono che fare questo tipo di domande non ci dà niente in funzione di prevenire la violenza di genere. Il problema non è Mary, il problema è John. E allora le domande saranno: “Perché John picchia Mary? Perché la violenza di genere è un problema di tutto il mondo? Perché tanti uomini violentano fisicamente, emotivamente, verbalmente donne, ragazze, ragazzi, bambini, uomini? Cosa sta succedendo agli uomini?”. La prima cosa da capire è che questa non è una battaglia tra i sessi: gli uomini che fanno violenza sulle donne, sono gli stessi che fanno violenza sugli uomini. Gli uomini e le donne hanno in comune che sono entrambi vittima degli uomini. Questo perché il nostro sistema, le nostre istituzioni creano uomini che abusano, con una precisa idea della virilità. Come possiamo cambiare la definizione di virilità che porta a questi risultati?

 

Questione di leadership– Questa è una questione di leadership tra gli uomini. Per prevenire la violenza di genere Jackson Katz introduce la “strategia dell’astante”. Gli astanti siamo tutti noi che siamo contorno della situazione di violenza: quindi gli amici, i colleghi, i parenti, le persone non coinvolte nel fatto. La violenza non è soltanto l’atto, è il continuum di un atteggiamento. Allora si tratta di dare il coraggio agli uomini che non abusano di sfidare uomini che abusano. Ai commenti sessisti, degradanti, molesti non si può più rispondere con il silenzio, che è assenso e complicità: gli adulti sessisti devono perdere il loro status. È una questione di leadership perché le persone di potere nella società e nelle istituzioni devono essere i leader su queste questioni: c’è bisogno di “allenamento alla leadership”. In una società con differenze (di genere, di orientamento sessuale, etniche) se le persone di potere fanno commenti sessisti, omofobi, razzisti falliscono come leader. Per esempio, perché nelle università non c’è prevenzione alla violenza? Perché non si inserisce nella formazione accademica? Perché dietro stanno persone di potere, rettori, persone al comando, che non danno priorità alla questione. Nella cultura deve esserci un grande cambiamento nella concezione della virilità: quella che si ha adesso è qualcosa di grezzo e animalesco. Gli uomini devono trovano il coraggio di sfidare altri uomini.

Siamo in debito con le donne, con i nostri figli, con i ragazzi giovani che crescono in una società in cui la cultura dice che la virilità è in un certo modo. Non l’hanno scelto loro. Noi abbiamo una responsabilità verso di loro. Spero che andando avanti uomini e donne attueranno il cambiamento cosicché le generazioni future non vedranno la tragedia con cui noi conviviamo ogni giorno.

 

 

COMMENTI

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    […] alla questione. C’è una cultura da modificare. In merito a questo consigliamo l‘articolo sulla conferenza di Jackson Ketz: parla di prevenzione della violenza di genere, di esigenza a modificare una cultura intera e il […]