La Tavola Doria in mostra ad Anghiari

La Tavola Doria in mostra ad Anghiari

Fino al 3 novembre 2013, al Museo statale di Palazzo Taglieschi, nella rassegna “Capolavori in Valtiberina

Fino al 3 novembre 2013, al Museo statale di Palazzo Taglieschi, nella rassegna “Capolavori in Valtiberina. Da Piero della Francesca a Burri tra Toscana e Umbria”, viene esposta la Tavola Doria, contenente la Battaglia di Anghiari.

Tavola Doria

La Tavola Doria è una copia cinquecentesca della Battaglia di Anghiari, dipinto murale di Leonardo da Vinci, che si trova in una sala di Palazzo Vecchio a Firenze. La tavola Doria è stata illegalmente portata all’estero, da Napoli,  nel 1941, e nel 2012 è stata finalmente recuperata in Giappone, dal Nucleo di Tutela dei Carabinieri. Fino al gennaio 2013 è stata esposta al Quirinale, sede del Presidente della Repubblica. Il dipinto ha suscitato parecchi dibattiti riguardo la sua attribuzione. La tavola, che riproduce la Lotta per lo Stendardo, ovvero la celebre Battaglia di Anghiari, viene esposta per la prima volta ad Anghiari, la città che divenne scenario, nel 1440, della grande vittoria dei Fiorentini sui Milanesi.

L’esposizione della Tavola si articola in un percorso conoscitivo che comprende sia il valore artistico dell’opera, sia il valore storico. Infatti, nel Palazzo Taglieschi viene ospitato il dipinto che rappresenta la battaglia. Il Palazzo della Battaglia – Museo delle Memorie e del Paesaggio nella Terra di Anghiari, invece, offre diverse informazioni sull’opera perduta di Leonardo, e in particolare sull’importanza storica della Battaglia di Anghiari. I vincitori furono i Fiorentini, guidati da Michelotto Attendolo. La battaglia probabilmente sarebbe stata dimenticata dalla storia, se i Magistrati di Firenze, per ornare le stanze di Palazzo Vecchio con pitture sui principali avvenimenti della Repubblica, non avesse affidato a Leonardo il compito di realizzarla. Leonardo elaborò i cartoni e dipinse sulla parete la parte centrale, cioè il combattimento intorno allo Stendardo. Il dipinto però incompiuto, fu distrutto per ospitare le decorazioni del Vasari.

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